Riviera, la falsa partenza I bagnini: «State chiusi se non siete pronti»
Prima il cambio delle date e il tira e molla sui metri, ora la corsa per sanificare e allestire gli ombrelloni. Poche strutture partiranno subito
Pochi, anzi pochissimi, apriranno oggi. In Riviera la stragrande maggioranza degli stabilimenti balneari aprirà più avanti. Molti addirittura fra un paio di settimane, stando alla cooperativa dei bagnini, che ha il polso della situazione e che spiega come, fra cambi di date e regole da rispettare, la ripartenza non è cosa facile da mettere in atto. Anzi. Così, per evitare che oggi e domani, primo weekend di apertura dei bagni e di caldo, si creino situazioni spiacevoli, hanno messo dei cartelli che avvertono: «Il bagno è chiuso».
” Rimini, bagno 43 Non sappiamo come far rispettare le distanze né come sanificare e non c’è servizio di salvataggio
E spuntano i cartelli per allontanare le persone dai bagni ancora chiusi
Sulla carta il fatidico giorno è arrivato. Parte oggi sulla Riviera Romagnola la stagione balneare, a due settimane dalla fine del lockdown e in anticipo di due giorni rispetto alla data prestabilita, come stabilito dalla Regione. Avvio di stagione benedetto dal sole e dal clima estivo, per la cronaca, ma il caos regna sovrano sulle spiagge. Dove le ruspe continuano a spianare le dune anti-mareggiate mentre i bagnini alternano la pulizia e la manutenzione di attrezzi e cabine con lunghe telefonate ai colleghi per cercare di comprendere insieme quali misure dovranno mettere in campo nei prossimi tre mesi.
«Meglio non aprire gli stabilimenti e scriverlo su un cartello visibile a tutti sulle nostre cabine. Ancora non sappiamo come attuare le norme e le regole, procedere è impossibile», recitava ieri un messaggio rimpallato per tutto il giorno nelle chat dei bagnini riminesi. Detto fatto. Già nel primo pomeriggio, la maggior parte dei bagnini aveva affisso alla porta dell’ufficio direzione dei bagni un cartello con sopra scritto a chiare lettere la parola «Chiuso».
«È l’unica certezza che abbiamo, quella che domani qui non apre proprio nessuno», spiegano i titolari del bagno 43 di Marina Centro, a Rimini. «Non abbiamo idea di come procedere per far rispettare le distanze interpersonali e nemmeno sappiamo come procedere con le sanificazioni. Se le persone domani verranno a prendere il sole, di fatto con gli stabilimenti chiusi cadrà ogni nostra responsabilità sui comportamenti». Qualcuno è premuroso: «Si ricorda che non è gadei rantito il servizio di salvataggio», ha scritto su un altro cartello Gabriele Pagliarani del bagno 26. «Ho appena finito di riporre in magazzino i pochi lettini che avevo tirato fuori — spiega — per domani niente affitti. Ma meglio informare su certi rischi».
Il servizio di salvamento non verrà avviato prima del 13 giugno. A specificarlo è l’ordinanza balneare che la Regione ha diffuso solo ieri nel tardo pomeriggio con le norme che ricalcano il protocollo firmato nelle scorse settimane. Niente apertivi, ma i ristobar che avranno comunque la possibilità di posizionare tavoli anche nelle aree polifunzionali. Gli ombrelloni dovranno occupare una superficie di almeno 12 metri quadri con i lettini distanziati di 1 metro e mezzo. Niente sport che non consentono il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone, da osservare anche in acqua e sotto all’ombrellone e obbligo di sanificare gli attrezzi, con la possibilità di contingentare gli ingressi.
Per i bagnini si tratta di una selva di norme concordate — va precisato — con Viale Aldo Moro, ma che necessitano, come detto, di una fase di studio preliminare all’attuazione. Con una premessa non da poco: mancano ancora all’appello le ordinanze comunali. Intanto arrivano buone notizie per i bagnanti dell’estate che verrà. Il tratto di mare Adriatico su cui si affaccia la Riviera è in ottima salute, con una trasparenza delle acque fino a 9 metri dalla superficie e ottimi parametri chimico fisici, come certificato dai rilievi della Struttura Operativa Daphne di Apae.
Ma sulle spiagge, le cose non cambieranno a breve. «Servono ancora due settimane buone per poter partire — spiega Mauro Vanni della cooperativa bagnini Rimini Sud — abbiamo cominciato i lavori a inizio maggio. Per decenni ci abbiamo messo due mesi per farci trovare pronti a giugno. Ed erano estati normali».