Mauro del bar Cavour «Non apro. L’alternativa far pagare di più il caffè»
«Stiamo ascoltando troppe parole e si vedono pochi fatti, io riaprirò dal 3 giugno. Sperando che nel frattempo arrivino aiuti a fondo perduto, non voglio mica aumentare il prezzo del caffè...». Mauro Montaguti, titolare del bar Cavour di piazza Cavour e presidente della Fipe bar di Ascom Bologna, non ha ancora rialzato la saracinesca: sull’ingresso chiuso del suo locale ha invece deciso di esporre
cartelli contro il governo. Immagine eloquente: il Titanic che affonda.
Montaguti perché questa scelta?
«Tutto è ancora poco chiaro. Adesso sono nel mio bar per fare della manutenzione e fuori sa chi c’è? Dei taxi parcheggiati e quattro persone. La verità è che se non arrivano contributi veri la vedo molto dura».
Cosa le dicono i vostri associati?
«Qualcuno sta riaprendo ma qui in via Farini ho sentito i miei vicini e si lamentano un po’ tutti. Sarà che il tribunale e gli altri uffici lavorano in versione molto ridotta. Qualcuno fa 10-15 caffè al giorno, in più deve portarli fuori e poi deve rispettare non so quante norme. Io ho deciso che fino al 3 giugno sto fermo».
Appunto il caffè, in tante città ci sono state polemiche per il prezzo «rialzato».
«Su Bologna mi è arrivata qualche segnalazione di aumenti e di qualcuno che ora lo fa pagare 1,40 euro. Ma cosa vuole: bicchiere di plastica, coperchio, zucchero...Ma direi che non ci sono tanti casi di questo tipo».
E lei cosa farà?
«La mia intenzione è di riaprire e di far pagare come sempre: 1,10 euro il caffè e 1,50 euro il cappuccino. Ma serve sostegno alle nostre attività, altrimenti sarà inevitabile rincarare. Si sta facendo troppo poco. Sul calo della clientela credo che ovviamente manchino i turisti, poi c’è ancora chi lavora da casa. Qualcuno avrà pure imparato a farsi il caffè in due mesi a casa (ride). Ma la verità è che tante persone non hanno i soldi che avevano prima».