Corriere di Bologna

L’Emilia rischia l’isolamento

La sottosegre­taria Zampa tranquilli­zza: non mi aspetto che saremo bloccati. Bonaccini: «Io premier? Non mi monto la testa» Potrebbe slittare la riapertura verso le altre regioni prevista per il 3 giugno. La Regione: sarebbe un disastro

- Rosano

L’Emilia-Romagna, stando ai rumors che arrivano da Roma, potrebbe non riaprire il 3 giugno. «Per il turismo sarebbe un problema», sottolinea l’assessore Corsini. «Speriamo si potrà andare in tutte le regioni», dice Bonaccini, che torna sull’ipotesi di un futuro da candidato premier: «Non mi monto la testa e non precludo nulla». Venerdì gli esiti del monitoragg­io. E il sottosegre­tario Zampa rassicura: «Non mi aspetto che l’EmiliaRoma­gna sia tra le regioni che non potranno riaprire subito».

Alla riapertura delle «frontiere» tra regioni manca una settimana, ma tutto si deciderà nel weekend dopo l’esito dell’ultimo monitoragg­io atteso per venerdì. Il rischio però, almeno stando ai rumors che circolano nel governo, è che a qualche regione possa essere chiesto di aspettare ancora: una, o due settimane al massimo. Lombardia e Piemonte probabilme­nte, forse anche l’Emilia-Romagna. «Per il nostro turismo sarebbe un problema, confidiamo che non accada», sottolinea l’assessore regionale Andrea Corsini, che punta anzi sul 3 giugno perché si riaprano anche le frontiere con la Ue. «Speriamo si potrà andare in tutte le regioni, perché vuol dire che la curva dei contagi continua a scendere», dice il governator­e Stefano Bonaccini, che non vuole aprire un nuovo braccio di ferro con il governo prima che non diventi necessario. Dunque si aspettano gli esisti di venerdì. Anche se, alla luce degli ultimi dati, da Roma arrivano comunque le rassicuraz­ioni del sottosegre­tario alla Salute Sandra Zampa: «Se ci saranno date diverse, non mi aspetto che l’Emilia-Romagna sia tra le regioni che non potranno riaprire subito».

È il turismo, soprattutt­o quello della Riviera, il settore che rischiereb­be di essere più colpito da un prolungame­nto delle chiusure tra Regioni. Perché mentre merci e lavoratori viaggiano liberament­e nel Paese da settimane, per far ripartire la fabbrica delle vacanze servono le persone. «Il turismo è fatto di movimenti di persone, non vive di soli emiliano-romagnoli. Fino al 3 giugno va anche bene ripartire con il turismo interno, ma poi è necessario allargare, altrimenti è un problema», sottolinea Corsini. «Dal 3 giugno ci aspettiamo che i turisti possano venire in Emimier lia-Romagna», aggiunge l’assessore: «Non solo dall’Italia, ma anche dall’Europa». Non a caso la Regione ha preparato una campagna di comunicazi­one «aggressiva» che punta a nazioni vicine come Austria, Svizzera e Germania: «Stiamo lavorando a un piano di promozione sui Paesi di lingua tedesca, quelli che ci raggiungon­o in auto, perché sugli aerei ci sono ancora troppe incognite».

«Io voglio avere fiducia nel fatto che siamo verso la fine della pandemia. Se così fosse e continuerà il rimbalzo in basso, e non in alto, il 3 giugno si deve aprire tutto il Paese. Ma questo lo può dire solo nei prossimi giorni il risultato del monitoragg­io», ribadisce Bonaccini in un’intervista web con il direttore de

L’Espresso, Marco Damilano. Un’occasione per tornare anche sul suo asse con il leghista Luca Zaia. «Credo che vogliamo molto bene alle nostre regioni». E sulla possibilit­à di un futuro da candidato pre

del centrosini­stra. «Io tengo i piedi molto per terra... Mi hanno chiesto “ma lei si vede candidato premier?”. Io non mi vedo niente, mi chiedo ogni giorno se sono capace di fare il presidente di questa Regione. Dopodiché — conclude Bonaccini — nella mia vita ho sempre pensato di non montarmi la testa mentre assumevo un incarico, ma allo stesso modo non precludo nulla».

Ieri l’Emilia-Romagna ha registrato soltanto 24 nuovi casi e, purtroppo, altri 8 decessi (di cui 5 in provincia di Bologna). Numeri che confermano comunque il trend in calo e il contenimen­to dell’epidemia di coronaviru­s.

Tanto che in attesa di venerdì, quando gli esiti del monitoragg­io ufficializ­zeranno il quadro, da Roma arrivano le rassicuraz­ioni del sottosegre­tario alla Salute. «Non credo che l’Emilia-Romagna vada verso un ulteriore blocco degli spostament­i con altre regioni. Soprattutt­o di fronte ai dati e alla capacità oggettiva di gestire la situazione», sottolinea Sandra Zampa.

L’Emilia-Romagna «è stata capace anche di correzioni, migliorame­nti rapidissim­i alle proprie strategie, fatti subito dove era necessario», riconosce il sottosegre­tario alla Salute, ricordando gli interventi messi in campo per arginare l’emergenza nelle province di Piacenza e Rimini, ma anche la zona rossa attivata in fretta nel territorio di Medicina. «Non mi aspetto certo che l’Emilia-Romanga sia tra quei territori che non potranno riaprire subito. Dopodiché — aggiunge il sottosegre­tario alla Salute — immagino che le Regioni tenderanno a esprimersi nella direzione di partire tutte insieme». Ma una soluzione del genere potrebbe non convincere tutti i governator­i, soprattutt­o quelli del Sud, dove il virus è quasi scomparso. Spingendo così verso una riapertura a tappe differenzi­ate.

Zampa (sottosegre­tario)

Non mi aspetto certo che l’Emilia-Romagna sia tra quelle che non potranno riaprire subito

Bonaccini

Io pemier? Non mi monto la testa e tengo i piedi per terra Ma allo stesso modo non escludo nulla

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