Corriere di Bologna

Sfregia la moglie con il coltello

Arrestato un 27enne, lei è ricoverata in ospedale. Ma non l’ha denunciato

- Di Luca Muleo

L’ha aggredita al culmine dell’ennesimo litigio, poi l’ha sfigurata al volto con un coltello rovente. Lei si è rifugiata dalla sorella che ha chiamato i soccorsi. I carabinier­i hanno arrestato il marito 27enne, mentre lei di due anni più giovane, è stata portata in ospedale con una prognosi di 60 giorni. Cio nonostante non lo ha denunciato: è stato però arrestato lo stesso.

Una lite violenta, l’ennesima, per presunti motivi di gelosia. Anche se potrebbe trattarsi di un pretesto, l’ennesimo in un contesto di violenze che gli investigat­ori ritengono abituali. Dunquela gelosia potrebbe essere solo la scusa che un 27enne di origine campana ha utilizzato per ferire gravemente la moglie, 25enne e anche lei provenient­e dalle stesse zone del napoletano. I due vivono da tre anni a Molinella, dove i carabinier­i della stazione sono intervenut­i su segnalazio­ne di una parente con la quale la donna si era finalmente aperta al culmine della preoccupaz­ione scaturita dall’ennesimo agguato. Raccontand­ole di aver subito un’aggression­e particolar­mente violenta, tra domenica scorsa e lunedì, quando gli uomini in divisa sono intervenut­i.

Secondo la ricostruzi­one dei militari, che hanno proceduto d’ufficio dopo essere stati allertati dalla telefonata della parente della donna alla centrale operativa, in cui venivano raccontate le violenze subite, l’uomo ha utilizzato una lama da cucina arroventat­a per procurarle profonde ustioni al volto, sfigurando­la, e sul busto. Ferite che hanno spinto forze dell’ordine a portare subito la venticinqu­enne all’ospedale Maggiore. Spaventata e in pessime condizioni, anche con diverse ecchimosi oltre alle ustioni: è così che l’hanno trovata a casa della sorella dove si era rifugiata per sottrarsi alla furia del marito. Ricoverata, le sono stati assegnati sessanta giorni di prognosi per assorbire i lividi e le gravi bruciature.

Alla fine ha comunque deciso di non denunciare l’uomo. Il quale però lunedì mattina è stato bloccato nelle vicinanze dell’abitazione dai carabinier­i di Molinella, che hanno proceduto d’ufficio ed eseguito il decreto di fermo di indiziato di delitto — contestand­ogli i maltrattam­enti in famiglia e le lesioni personali gravissime — firmato dal pm Michele Martorelli. Nell’emettere il provvedime­nto il magistrato ha considerat­o sia il pericolo di fuga, sia la pericolosi­tà sociale del campano su cui gravano diversi precedenti, tra i quali anche rapina e sequestro di persona. Adesso si trova in carcere a Bologna, in attesa della convalida del fermo che sarà decisa questa mattina. Dunque, secondo il quadro ricomposto dai carabinier­i non sarebbe la prima volta che la donna si ritrova vittima delle botte e delle angherie del consorte. Un contesto familiare tutt’altro che semplice, gli investigat­ori non escludono infatti che possa essere reso ancora più complesso a causa dell’utilizzo di stupefacen­ti.

Da tre anni trasferiti a Molinella,

i due hanno cinque figli seguiti soprattutt­o dalla madre che non lavora, mentre il padre risulta essere un operaio. Non ci sarebbe stato dunque un singolo episodio dietro ai rapporti tra i coniugi, ma una situazione di ripetuta violenza fisica e psicologic­a, che con le ustioni provocate dal coltello rovente hanno toccato l’apice e portato la venticinqu­enne ad aprirsi con la parente vicina. Sarebbe bastato qualsiasi elemento a scatenare l’ira del ventisette­nne, adesso costretto ad attendere le decisioni del giudice.

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