Carracci, torna la protesta delle famiglie
La manifestazione
«Carracci pronte subito». In via Battaglia, dove resta solo qualche resto delle ex scuole medie demolite nei mesi scorsi, ieri è tornata la protesta (in sicurezza) di residenti e famiglie che hanno esaurito la pazienza e sono sempre preoccupate del futuro degli studenti del Porto-Saragozza. «Dopo oltre dieci anni — ha scritto il comitato Ricostruiamo le Carracci — è oggi più che mai insopportabile la vista del rudere delle Carracci in via Battaglia. Siamo in piena emergenza scuola a seguito delle norme imposte dal Coronavirus, mancano spazi e mancano aule. Da settembre saranno necessari per garantire la didattica in presenza e un’emergenza come quella che stiamo vivendo dovrebbe giustificare deroghe e fondi straordinari per costruire in pochi mesi una scuola attesa da molti anni». E ieri, con mascherine, un libro scolastico in mano e una corda distanziatrice per garantire la distanza, genitori e residenti hanno chiesto a gran voce che il Comune e il Quartiere si muovano velocemente. «Tanto più — spiega Ilaria Gamberini, una delle anime del comitato — che il nostro quartiere ha una sofferenza cronica di posti. Alle Armandi-Avogli quest’anno hanno cambiato i criteri di accesso per i fratelli, giustificandoli con i pochi posti a disposizione. Una situazione, nella nostra zona, che si trascina da anni, nonostante ci siano spazi vuoti e inutilizzati come l’ex Beretta o una scuola come le Carracci che aspettiamo da anni e che aveva già le risorse dedicate per la costruzione in bilancio». Ora le famiglie chiedono risposte, soprattutto perché, dopo mesi forzati di didattica a distanza, temono che la mancanza di spazi idonei a settembre pregiudichi il ritorno a scuola in presenza per i propri bambini e ragazzi. Alla manifestazione ieri pomeriggio ha poi fatto capolino (in veste privata) il co-fondatore delle Sardine, Mattia Santori, che vive in zona e che da molti anni fa l’educatore sportivo dei bimbi e dei ragazzi che gravitano in Saragozza.