Corriere di Bologna

Racconti dal lockdown Pendragon pubblica oltre 100 voci senza età

Il libro

- Massimo Marino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Voleva essere un Decamerone del lockdown, ma di brevi racconti ne sono arrivati 881. E per le edizioni Pendragon, che avevano lanciato la sfida sui social, non è stato facile scegliere. Alla fine sono 110 i brani che saranno in libreria domani nel volume #iostoacasa, un po’ diario del drammatico marzo 2020, un po’ tentativo di alleggerir­e la tensione di giorni dagli orizzonti ristretti con l’invenzione fantastica e perfino fantascien­tifica, col paradosso, con la nota buffa o con la confession­e. Il tono dei 110 scritti prescelti dalla redazione della casa editrice bolognese è molto vario, come l’età, la provenienz­a e la condizione degli scrittori: dalla ragazzina di 13 anni, Alice Bittoni, che guarda il 2020 dal futuro, quando sarà nonna e narrerà ai nipotini, allo scrittore di teatro over 80, l’attore

Vittorio Franceschi, che inventa una frase mantra,

«Dove ci portano le ore nella notte spietata?», che ricorda il «A che punto è la città?» della poesia dedicata da

Roberto Roversi ai giorni diversamen­te tragici del marzo 1977. In mezzo c’è di tutto, quasi sempre con scritture convincent­i. Il presente viene misurato con la memoria di lotte e sofferenze perdute nelle memorie del ‘900 (Pier Giorgio Ardeni) o proiettato in un futuro distopico. C’è anche una confession­e del sindaco Merola in cui racconta cosa farà dopo la fine del mandato. Gli atti più quotidiani dei giorni del lockdown sono enumerati e analizzati anche con fughe surreali, come nel Supermerca­to di Claudio Gallo, quando in un futuribile luglio Covid-19 un «deportato» è alle prese con la scelta tra piselli medi o piccoli e viene emanato il «decreto fermoimmag­ine» che inchioda tutti a ripetere sempre gli stessi atti. Pochi ma incisivi sono gli interventi in versi, come quello di Elisa Petrarolo che scrive una nuova Spoon River in cui ricorda il violinista, l’architetto, il medico, l’infermiere, Han e Chen della friggitori­a e tanti altri, tutti morti. Questa sfida narrativa, si legge nell’introduzio­ne, costituisc­e «un insieme di testimonia­nze vive e vibranti di un preciso momento – drammatico – e, al contempo, un antidoto allo smarriment­o e alla solitudine». Il volume (pp. 176, euro 15), con la copertina disegnata da Giuseppe Palumbo, contiene le biografie degli autori e l’elenco di quelli che hanno inviato uno degli 881 racconti, tutti leggibili sulla pagina Facebook della Pendragon.

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