«Sento molte sciocchezze Nessun test a chi viene qui»
Il sindaco di Rimini a tutto campo sull’estate romagnola. La nightlife? «Tornerà in versione soft» Grassi: «Puntiamo ai milioni di italiani che non andranno all’estero». La Notte Rosa? Si farà
«Io dico no al sovranismo territoriale-sanitario. Gli alberghi e gli stabilimenti non possono diventare un pronto soccorso dove si fanno test del sangue». Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, dice no alla possibilità discussa a Roma di tracciare i turisti e offrire loro test sierologici all’arrivo.
Consapevole delle difficoltà che ci saranno con gli stranieri, Gnassi chiede anche un «piano di comunicazione straordinario per il Paese: dobbiamo dire che “la Romagna è il sorriso dell’Italia”, siamo tra le destinazioni più sicure». La Notte Rosa potrebbe subire un rinvio rispetto al primo weekend di luglio. «Stiamo riflettendo su come reinterpretarla e collocarla più avanti. Potrebbe allungarsi a una settimana».
Sindaco Andrea Gnassi, a Roma si discute della possibilità di consentire alle Regioni di tracciare i turisti. Gli alberghi potrebbero «offrire» i test sierologici nel pacchetto vacanze. Lei vorrebbe trasformare così l’ospitalità riminese?
«L’emergenza sanitaria ci ha colpiti al cuore, ma ora basta sciocchezze. Io dico no al sovranismo territoriale-sanitario, non possiamo inventarci il “test sospeso” come il “caffè sospeso” al bar. In Riviera abbiamo 100 chilometri di spiagge, sorrisi e protocolli sicuri. Gli alberghi e gli stabilimenti non possono diventare un pronto soccorso».
Direi che è un no.
«I protocolli messi in campo con la Regione permettono di passare le vacanze in sicurezza. Con il progetto Rimini Open Space le spiagge si uniscono al lungomare e alle piazze diffuse per aumentare gli spazi. Offriremo servizi di qualità, come il delivery sotto l’ombrellone, aumentando il tempo in cui vivere la spiaggia: dal pilates alle 5 di mattina al chiringuito a mezzanotte, cenando sotto l’ombrellone. Non servono trovate, ma un pensiero lucido di come si interpreta la socialità e la voglia di vacanza al tempo del Covid-19».
E la Grecia che chiude ai turisti italiani?
«Quando un Paese si chiude vuol dire che è debole. Noi faremo l’opposto, apriremo a tutti».
Il problema è: arriveranno? Anche se le frontiere riaprissero in tempo, è impossibile immaginare flotte di turisti in arrivo dall’estero, soprattutto considerando il crollo del traffico aereo.
«Il turismo è il settore più colpito dalla pandemia. Qui abbiamo un sistema turistico che lavora 365 giorni l’anno e sono già 4 mesi che da cento siamo passati a zero. Insieme alla Regione e al presidente Bonaccini in emergenza abbiamo scelto ordinanze il più possibile restrittive, consapevoli che con maggiori sacrifici ne saremmo usciti prima. Per questo al mercato internazionale e italiano diciamo che Rimini e la Romagna sono oggi tra le mete più sicure».
E gli italiani?
«Ci sono decine di milioni di italiani che non andranno all’estero. Vanno bene i programmi ordinari di comunicazione per i mercati esteri, ma in momenti straordinari non si va con il pilota automatico. Insieme a tutti gli operatori della Riviera abbiamo chiesto un piano straordinario di comunicazione che si rivolge proprio ai milioni di italiani che non andranno all’estero. C’è voglia di vacanza, ma questo sentiment non si è trasformato ancora in prenotazioni. Dobbiamo andare sui media nazionali, i tg, i grandi giornali a dire che “la Romagna è il sorriso degli italiani”. Solo così torneranno anche i grandi numeri».
Torneranno anche le discoteche? Il Veneto le vuole riaprire dal 15 giugno, lei che farebbe a Rimini?
«Io vorrei evitare che sulla notte si facesse folklore come è successo con il plexiglass sulle spiagge. Se allarghiamo i nostri spazi e i tempi di fruizione, allora anche la nightlife con i giusti protocolli può farlo. Io sono per riaprirle, anche le discoteche possono riorganizzarsi garantendo momenti di evasione nuovi, che non siano gomito a gomito».
La Notte Rosa rosa ci sarà?
«Lavorando su tempo e spazio si sta ragionando su come darle una connotazione diversa: la Notte Rosa resta uno degli elementi identitari della Rivera. Sicuramente sarà più soft, lounge, diffusa, magari anche allungandola a un’intera settimana. Una suggestione: abbiamo cento chilometri di spiagge, potremmo immaginarci una tavolata lunghissima con il giusto distanziamento interpersonale. Sarebbe stata il primo weekend di luglio, non dico che la sospendiamo, ma stiamo riflettendo su come reinterpretarla e collocarla un po’ più avanti».
La sindaca di Riccione ha chiesto che nel Riminese le regole sulla movida siano omogenee. È d’accordo?
«Chi di sovranismo e protagonismo ferisce, di sovranismo e protagonismo perisce... Se sono in difficoltà è perché hanno preferito un protagonismo dell’ordinanza al coordinamento con gli altri Comuni».