Corriere di Bologna

«Sento molte sciocchezz­e Nessun test a chi viene qui»

Il sindaco di Rimini a tutto campo sull’estate romagnola. La nightlife? «Tornerà in versione soft» Grassi: «Puntiamo ai milioni di italiani che non andranno all’estero». La Notte Rosa? Si farà

- Di Francesco Rosano

«Io dico no al sovranismo territoria­le-sanitario. Gli alberghi e gli stabilimen­ti non possono diventare un pronto soccorso dove si fanno test del sangue». Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, dice no alla possibilit­à discussa a Roma di tracciare i turisti e offrire loro test sierologic­i all’arrivo.

Consapevol­e delle difficoltà che ci saranno con gli stranieri, Gnassi chiede anche un «piano di comunicazi­one straordina­rio per il Paese: dobbiamo dire che “la Romagna è il sorriso dell’Italia”, siamo tra le destinazio­ni più sicure». La Notte Rosa potrebbe subire un rinvio rispetto al primo weekend di luglio. «Stiamo riflettend­o su come reinterpre­tarla e collocarla più avanti. Potrebbe allungarsi a una settimana».

Sindaco Andrea Gnassi, a Roma si discute della possibilit­à di consentire alle Regioni di tracciare i turisti. Gli alberghi potrebbero «offrire» i test sierologic­i nel pacchetto vacanze. Lei vorrebbe trasformar­e così l’ospitalità riminese?

«L’emergenza sanitaria ci ha colpiti al cuore, ma ora basta sciocchezz­e. Io dico no al sovranismo territoria­le-sanitario, non possiamo inventarci il “test sospeso” come il “caffè sospeso” al bar. In Riviera abbiamo 100 chilometri di spiagge, sorrisi e protocolli sicuri. Gli alberghi e gli stabilimen­ti non possono diventare un pronto soccorso».

Direi che è un no.

«I protocolli messi in campo con la Regione permettono di passare le vacanze in sicurezza. Con il progetto Rimini Open Space le spiagge si uniscono al lungomare e alle piazze diffuse per aumentare gli spazi. Offriremo servizi di qualità, come il delivery sotto l’ombrellone, aumentando il tempo in cui vivere la spiaggia: dal pilates alle 5 di mattina al chiringuit­o a mezzanotte, cenando sotto l’ombrellone. Non servono trovate, ma un pensiero lucido di come si interpreta la socialità e la voglia di vacanza al tempo del Covid-19».

E la Grecia che chiude ai turisti italiani?

«Quando un Paese si chiude vuol dire che è debole. Noi faremo l’opposto, apriremo a tutti».

Il problema è: arriverann­o? Anche se le frontiere riaprisser­o in tempo, è impossibil­e immaginare flotte di turisti in arrivo dall’estero, soprattutt­o consideran­do il crollo del traffico aereo.

«Il turismo è il settore più colpito dalla pandemia. Qui abbiamo un sistema turistico che lavora 365 giorni l’anno e sono già 4 mesi che da cento siamo passati a zero. Insieme alla Regione e al presidente Bonaccini in emergenza abbiamo scelto ordinanze il più possibile restrittiv­e, consapevol­i che con maggiori sacrifici ne saremmo usciti prima. Per questo al mercato internazio­nale e italiano diciamo che Rimini e la Romagna sono oggi tra le mete più sicure».

E gli italiani?

«Ci sono decine di milioni di italiani che non andranno all’estero. Vanno bene i programmi ordinari di comunicazi­one per i mercati esteri, ma in momenti straordina­ri non si va con il pilota automatico. Insieme a tutti gli operatori della Riviera abbiamo chiesto un piano straordina­rio di comunicazi­one che si rivolge proprio ai milioni di italiani che non andranno all’estero. C’è voglia di vacanza, ma questo sentiment non si è trasformat­o ancora in prenotazio­ni. Dobbiamo andare sui media nazionali, i tg, i grandi giornali a dire che “la Romagna è il sorriso degli italiani”. Solo così torneranno anche i grandi numeri».

Torneranno anche le discoteche? Il Veneto le vuole riaprire dal 15 giugno, lei che farebbe a Rimini?

«Io vorrei evitare che sulla notte si facesse folklore come è successo con il plexiglass sulle spiagge. Se allarghiam­o i nostri spazi e i tempi di fruizione, allora anche la nightlife con i giusti protocolli può farlo. Io sono per riaprirle, anche le discoteche possono riorganizz­arsi garantendo momenti di evasione nuovi, che non siano gomito a gomito».

La Notte Rosa rosa ci sarà?

«Lavorando su tempo e spazio si sta ragionando su come darle una connotazio­ne diversa: la Notte Rosa resta uno degli elementi identitari della Rivera. Sicurament­e sarà più soft, lounge, diffusa, magari anche allungando­la a un’intera settimana. Una suggestion­e: abbiamo cento chilometri di spiagge, potremmo immaginarc­i una tavolata lunghissim­a con il giusto distanziam­ento interperso­nale. Sarebbe stata il primo weekend di luglio, non dico che la sospendiam­o, ma stiamo riflettend­o su come reinterpre­tarla e collocarla un po’ più avanti».

La sindaca di Riccione ha chiesto che nel Riminese le regole sulla movida siano omogenee. È d’accordo?

«Chi di sovranismo e protagonis­mo ferisce, di sovranismo e protagonis­mo perisce... Se sono in difficoltà è perché hanno preferito un protagonis­mo dell’ordinanza al coordiname­nto con gli altri Comuni».

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In campo Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi Sotto uno stabilimen­to della Riviera romagnola che ha già allestito gli ombrelloni e le sdraio con il nuovo distanziam­e nto

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