La fusione di arte e impresa
La rivoluzione digitale ora in corso può ricomporre la frattura, annunciando un’età imprenditoriale assimilabile a quella che plasmò il Rinascimento. Chi si sofferma sull’arte che convive con la maestria artigianale intravede nel loro incontro un ritorno all’umanesimo rinascimentale, dopo che la produzione di massa aveva ridotto gli esseri umani ad agire come macchine e da quando l’intelligenza artificiale «umanizzando» le macchine sfida il loro agire. Gli artisti contribuiscono a trasformare i problemi più complessi del mondo in iniziative imprenditoriali. Dovrebbero essere messi a disposizione laboratori sperimentali dove combinare la creazione artistica con l’azione imprenditoriale. Immaginare-ideare-agire per costruire: è questo l’anello del valore forgiato dall’arte rinascimentale. Liberi pensatori, gli artisti e gli artigiani hanno dimostrato di essere particolarmente attratti dal fascino della sperimentazione. La digitalizzazione sta unendo in un abbraccio dorato scienza e ingegneria con il design e le arti. Abbattute quelle barriere, la creatività diventa un fattore cruciale nell’ingegneria e negli usi della tecnologia imperniati sull’uomo. Le arti svolgono azioni catalizzatrici per convertire efficacemente le conoscenze scientifiche e tecnologiche in nuovi processi, prodotti e servizi. Per andare incontro all’arte, l’imprenditoria dovrà ricorrere a uomini d’affari letterati. Sono loro che attraverso i racconti di storie e altre narrazioni avvicinano le persone al business e suscitano quelle intuizioni che cambiano il modo di fare impresa. Imprenditoria e arte si avvalgono entrambe di persone e capitale, di idee e mercati. Adoperarli e organizzarli diversamente, interagendo l’una con l’altra, si rivelerà un processo molto creativo. È così che le due libertà, l’artistica e l’imprenditoriale, potranno conquistare nuovi spazi, come accadde negli anni Cinquanta con la Olivetti Lettera 22 e la Vespa Piaggio. Siamo pronti a progettare uno spazio dove le due protagoniste possano allenarsi insieme e generare tra loro una tensione positiva che spazzi via quello che a prima vista sembra essere un rapporto antagonistico? Il loro amplesso esige di spendere di più per l’arte su base permanente, ed essere creativi sul come modellare il sostegno finanziario. La mano pubblica e la mano imprenditoriale sono chiamate a investire nelle infrastrutture che permettono alle energie dell’immaginazione, dell’ideazione e dell’azione di produrre un virtuoso cortocircuito tra imprenditoria e arte.