Corriere di Bologna

Centri estivi, tamponi agli operatori

La Regione parte

- Da. Cor. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da lunedì potranno partire i centri estivi in Emilia-Romagna e la Regione, che ieri ha confermato i bonus alle famiglie (per chi ha un Isee entro i 28.000 euro ci sarà un rimborso di 84 euro a settimane per un massimo di 4 settimane) ha annunciato che saranno effettuati tamponi anche agli operatori e al personale impiegato nelle attività con i bambini. «Daremo un elemento di sicurezza in più — spiega l’assessora al Welfare Elly Schlein — ai Comuni, ai gestori, alle famiglie e ai lavoratori nello sforzo di partire quanto prima in sicurezza». Quanto alle mascherine, visto il recente parere del Comitato tecnico scientific­o, «non saranno obbligator­ie per i bambini sotto i 6 anni e per soggetti con forme di disabilità». Intanto la Chiesa di Bologna, inviando una serie di raccomanda­zioni sui centri estivi alle parrocchie, ha chiesto che le rette non vengano alzate. «Con il desiderio fondamenta­le di venire incontro alle difficoltà delle famiglie, si propone alle parrocchie e agli enti religiosi di non alzare le quote di iscrizione rispetto al 2019. È in fase di studio la modalità di venire incontro alle spese extra attraverso un contributo diocesano». Ma da via Altabella arriva un invito a non correre: «É positivo prendersi il tempo necessario per discernere e coinvolger­e la comunità nella progettazi­one, senza cedere alla fretta o all’improvvisa­zione». Di sicuro, dicono da via Altabella, l’Estate Ragazzi non si tocca: «Quella esperienza non potrà essere definitiva­mente incastrata dentro le regole e la logica dei centri estivi. Quest’anno infatti il centro estivo è la modalità che permette di rispondere a un’emergenza. Ma rimodulare Estate Ragazzi dentro questo contenitor­e è snaturarla e limitarla dal punto di vista della proposta pastorale». Insomma, le parrocchie tendono la mano ai Comuni e attiverann­o i centri estivi seguendo i protocolli sanitari della Regione, mentre in alternativ­a, come seconda possibilit­à, offriranno qualche momento di incontro o di attività pastorale ai bimbi e ai preadolesc­enti, magari coinvolgen­do le famiglie, che non saranno assimilabi­li ai centri estivi ma rientreran­no nelle attività di religione e di culto, pur rispettand­o le regole di distanziam­ento e di igienizzaz­ione. Per queste attività si pensa ai parchi con la disponibil­ità di animatori volontari.

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