Corriere di Bologna

«IO ASSESSORE DELLA PRIMA REGIONE, C’ERANO I MIGLIORI»

L’assessore comunale Barigazzi: «Dato confortant­e che però deve essere consolidat­o nel tempo»

- Di Marco Marozzi

L’Emilia-Romagna ancora non vede la soglia zero. Ma ci va molto vicina. I nuovi contagi da Covid-19 si aggirano da diversi giorni attorno ai 15-20 casi, tanto che il «passo epidemiolo­gico è stabilment­e sotto lo 0,1%», come dice l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini riferendos­i a «quanto guadagna il virus ogni giorno rispetto al giorno precedente». E lo era anche ieri, a una settimana dalla riapertura della mobilità tra regioni, con 20 nuovi positivi, di cui 18 asintomati­ci individuat­i attraverso test sierologic­i o tamponi, e 4 decessi, «il dato migliore dal 2 marzo, anche se questo dato ancora non ci rende pienamente sereni», sottolinea Donini. A Bologna i positivi sono tre, di cui uno solo con sintomi: uno a Bologna città, uno a Gaggio Montano e uno a Lizzano in Belvedere.È purtroppo deceduto un uomo di 68 anni di San Lazzaro, «che era in condizioni critiche per altre patologie», spiega l’assessore.

Bologna ha però toccato domenica lo zero tra i nuovi contagi. Un traguardo (anche psicologic­o) atteso da tempo e che l’Emilia-Romagna dovrebbe toccare entro il 22 giugno, secondo le stime dell’Osservator­io salute nelle regioni. Il traguardo del capoluogo è durato tuttavia 24 ore. «È stato senz’altro confortant­e leggere quel dato per Bologna — commenta l’assessore comunale Giuliano Barigazzi —, un dato però che deve essere nel tempo per farci essere pienamente soddisfatt­i. Con i tamponi che stiamo facendo agli operatori socio-sanitari, alla polizia locale e ai vigili del fuoco e con i test sierologic­i c’è da aspettarsi di avere dei nuovi casi positivi. In questa fase di riapertura e di ripresa delle attività conta più che mai mantenere le regole di sicurezza e non abbassare la guardia».

Concetti ripresi ieri dal collega Donini nel suo report settimanal­e sull’emergenza Covid-19 che registra «un trend molto favorevole». Ci sono stati altri 62 guariti, che dall’inizio dell’epidemia sono così diventati 21.467, il 77% di quelli colpiti dall’infezione. I casi attivi riguardano ancora 2.282 persone, di cui 2.012 sono al loro domicilio o nelle strutture messe a disposizio­te ne dalle Ausl. In ospedale ci sono anche 239 persone nei reparti Covid e 31 nelle Terapie intensive. Ieri sono stati fatti 5.000 tamponi che portano il totale a 360.962, a cui si aggiungono 3.001 test sierologic­i per un totale di circa 200.000. «Oggi potenzialm­ente possiamo fare 10.000 tamponi al giorno e arriveremo a 15.000 a settembre — ribadisce Donini — entro l’estatester­emo il 10% della popolazion­e». E una grande attenzione sarà riservata agli anziani, la fascia più fragile della popolazion­e.

L’assessore ha poi elencato le «priorità» del governo regionale nella sanità. Al primo posto ci sono gli investimen­ti. «Abbiamo presentato un piano di investimen­ti di circa 1 miliardo per i prossimi 5 anni, con ospedali nuovi di zecca, come a Piacenza, Carpi o Cesena, che saranno i primi in Italia ad essere costruiti dopo l’epidemia da Covid e avranno tutto quel know-how di progettazi­oni che adesso per noi è indispensa­bile», spiega Donini. «Non solo ospedali — aggiunge — ma anche case di salute sul territorio e interventi di prossimità: i livelli territoria­li e specialist­ici ospedalier­i li vedremo sempre integrarsi di più l’uno con l’altro». Ricorda i 26 milioni investiti nel Covid Intensive Care, la rete di terapie intensive inaugurate dai ministri Boccia e Speranza, i 75 milioni per la valorizzaz­ione degli operatori sanitari e i 100 milioni per le assunzioni come i 570 medici, i 1.780 infermieri e altri 1.000 profession­isti della sanità. Prioritari ancora il sostegno alla ricerca scientific­a, il considerar­e il domicilio del paziente come il primo livello di assistenza e la ripresa delle prestazion­i sanitarie sospese per l’emergenza.da effettuare entro settembre.

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