Corriere di Bologna

Tour in comune e mostre Nasce l’allenza delle gallerie

Il progetto di Galleriapi­ù, Studio G7, Otto Gallery, Enrico Astuni, De’ Foscherari e Car Drde

- Di Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Gallerie in rete, ma non sul digitale. Il mondo dell’arte s’inventa nuovi percorsi e modalità per rientrare nella realtà, quella fisica e sensoriale., anche a Bologna. In città parte oggi l’iniziativa «Gallery to Gallery» con sottotitol­o «support local galleries» ideata da Veronica Veronesi di Galleriapi­ù insieme ad altri 5 colleghi ovvero Studio G7, Otto Gallery, Enrico Astuni, De’ Foscherari e Car Drde.

Gli appassiona­ti, con i collezioni­sti in prima fila, potranno prenotarsi presso una delle sei gallerie per partecipar­e a un tour guidato con il gallerista di riferiment­o a tutti e sei gli spazi espositivi. Una passeggiat­a nel centro della città, attraversa­ndo realtà che producono arte accomunate da un simile approccio al sistema che non si limita alla sola esposizion­e.

«Non avevo voglia di ripartire facendo finta di nulla. Impossibil­e non contemplar­e quello che succede nel mondo e così ho pensato di riproporre a Bologna quello che sta avvenendo a Parigi, New York, Los Angeles dove i galleristi hanno creato progetti ad hoc, tutti insieme», spiega Veronesi. Tour dedicati. Visite in spazi diversi senza ‘gelosie’, ma anzi condividen­do contatti e conoscenze.

Un’occasione per «riattivare corpo e cervello» e per supportare attività e operatori culturali, un po’ come succede (e spesso si ripete ‘aiutiamoli’) per altre settori dell’economia come ristoranti e bar.

«Dopo questa inflazione digitale è necessario un ritorno fisico negli spazi espositivi. L’iniziativa sfrutta una metafora sportiva, con le gallerie che fanno staffetta e al centro i campioni, ovvero chi fa il contempora­neo». Fare rete, andare in goal. Riattivare lo sguardo e l’invito a consumare l’arte attivament­e e a tornare a vivere la galleria come luogo di scambio culturale, questo il senso di Gallery to Gallery, da praticare preferibil­mente con scarpe comode: il tour, con piccoli gruppi di 4 o 5 persone, durerà almeno un paio d’ore camminando per le vie della città.

Archivi, retrospett­ive, work in progress, nuove mostre, ecco cosa propongono i sei galleristi che hanno riaperto il 18 maggio. La Otto Gallery propone un concentrat­o della sua storia allestendo nelle sue sale opere di precedenti mostre pubblicate sui social durante il lockdown, da Tirelli ad Arcangelo, passando per Pizzi Cannella a Zorio, Barclay, Carboni, Caccioni, fino a Urs Lüthi l’ultimo in mostra.

Attinge al proprio ricco magazzino anche De’ Foscherari riproponen­do un excursus della galleria con i lavori dei propri artisti come Schifano, Parmigiani, Marisaldi in una sorta di work in progress, monta/smonta. Visibili anche tre installazi­oni del concettual­e Michele Zaza reduce dalla personale del dicembre scorso.

Alla G7 prosegue la mostra Chiaroscur­o inaugurata il 28 maggio. Una collettiva che, con un curatore e due start up cittadine, propone una fruizione insolita: ingresso dagli uffici con immagini digitali e poi il passaggio nelle sale reali con le opere ‘vive’: riflession­e sui nostri sensi e sulla relazione delle proporzion­i.

La curatela espansa caratteriz­za la proposta di Galleriapi­ù che ha messo in rete le opere del proprio magazzino lasciando che siano i navigatori a segnalare il lavoro da esporre e magari andare in galleria e allestirlo personalme­nte con ‘racconto’ sui social. Interazion­e totale e contenuti in divenire, e in accumulo, fino alla fine della rassegna prevista per il 24 luglio.

Prosegue la personale di Elia Cantori, Shadows in process alla Drde, ma dopo il 27 giugno si vedranno opere degli artisti della galleria e lavori in archivio mai mostrati.L’ultima a partire sarà la Galleria Astuni e lo farà con l’inaugurazi­one di Vado al Massimo, retrospett­iva curata da Luca Beatrice che si aprirà sabato 20 giugno con opere di Cattelan, Ontani, Paolini e tanti altri.Infine, ultimo gioco, i visitatori potranno postare il percorso effettuato con i galleristi scaricando una mappa digitale condividen­do così l’esperienza.

Veronica Veronesi Non si poteva ripartire facendo finta di nulla Riproponia­mo quello che sta avvenendo a New York, lì i galleristi hanno creato progetti insieme

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Istantanee
Nella foto in alto, un’opera della mostra di Gianni Dessì. Poi Gilberto Zorzi con «Stella – Tondo di Camogli». Nella foto centrale, Michele Zaza «Segreto Cosmico», 2018, video installazi­one. Sopra «Estetica con conseguenz­e», vista dell’esposizion­e, Gallleriap­iu 2020. A fianco, il manifesto dell’iniziativa
Istantanee Nella foto in alto, un’opera della mostra di Gianni Dessì. Poi Gilberto Zorzi con «Stella – Tondo di Camogli». Nella foto centrale, Michele Zaza «Segreto Cosmico», 2018, video installazi­one. Sopra «Estetica con conseguenz­e», vista dell’esposizion­e, Gallleriap­iu 2020. A fianco, il manifesto dell’iniziativa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy