L’opera dell’artista Sabrina Mezzaqui per il Premio Mattador
Il Premio Mattador si rivolge da una decina d’anni a giovani sceneggiatori, registi, illustratori e conceptdesigner under 30. Quest’anno il riconoscimento dedicato a Matteo Caenazzo, giovane studente triestino di decorazione pittorica prematuramente scomparso, consisterà in un’opera di Sabrina Mezzaqui. L’artista nata a Bologna nel 1964, che vive e lavora a Marzabotto, nei suoi lavori ha spesso trasfigurato i libri in metafore visive che prendono corpo attraverso l’utilizzo di materiali semplici come carta, stoffa, matite, fili e perline. Richiamando il senso del fare manuale nella ripetizione per ore e ore di gesti minimi come ritagliare, piegare, ricamare e disegnare piccoli motivi. Anche i suoi video raccontano di tempi lenti, registrando variazioni di luce o semplici fenomeni naturali come il pulviscolo nei pressi di una finestra socchiusa o delle stelline riflesse dal sole sulle onde. L’undicesima edizione del Premio Mattador vedrà, il 19 e 20 giugno, la prima delle due tappe finali a Trieste. Con modalità consone alle ordinanze dettate dall’emergenza Covid-19 la giuria, presieduta dalla regista Wilma Labate, annuncerà i nomi dei finalisti per il miglior soggetto, che saranno poi premiati il 17 luglio insieme a tutti i vincitori delle quattro sezioni in cui si articola il premio.