La prima vittima dei monopattini elettrici, polemica sulle (non) regole
Morto l’uomo coinvolto in un incidente. Omicidio stradale, ma non poteva circolare lì
Pare che quella strada in monopattino la percorresse spesso per andare a lavorare nel negozio di elettronica a Budrio. Andrea Cacciari, 60 anni, di Selva Malvezzi, morto ieri al Maggiore, correva incontro a un destino tragico e a un triste primato: essere la prima vittima sul mezzo elettrico che sta registrato un vero boom di vendite grazie all’incentivo statale in arrivo. Ma con la sua morte, arrivano anche le polemiche.
Pare che quella strada in monopattino la percorresse spesso per andare a lavorare nel negozio di elettronica a Budrio. Andrea Cacciari, 60enne di Selva Malvezzi, frazione di Molinella, deceduto ieri mattina all’ospedale Maggiore, correva incontro a un destino tragico e a un triste primato: essere la prima vittima in Italia sul mezzo elettrico che in queste settimane ha registrato un vero boom di vendite grazie all’incentivo statale in arrivo.
Secondo la ricostruzione della polizia locale di Budrio, intervenuta sulla rotonda Pescatori doe si è verificato l’incidente giovedì mattina, dopo essere stato toccato da un’auto ha sbattuto violentemente il capo sull’asfalto. Il pm Bruno Fedeli ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio stradale e delegato indagini ai vigili per stabilire le eventuali responsabilità della 40enne di Budrio che era al volante della Renault Capture che ha investito Cacciari, pianto dalla moglie e dalle due figlie e da tutta la frazione di 520 abitanti in cui si vive «quasi un sistema famigliare» come dice il sindaco di Molinella, Dario Mantovani. Che descrive una persona «molto integrata e ben voluta». I parenti hanno dato il consenso all’espianto degli organi.
” Il sindaco Circolano sempre più monopattini, ma ora servono regole chiare sul loro utilizzo
I vigili hanno sentito testimoni e studiato la posizione dei veicoli, per ricostruire la dinamica e capire come si è verificato l’impatto tra la parte anteriore sinistra della Renault e la vittima. La macchina è lievemente danneggiata, si tende a escludere un eccesso di velocità. Tra le ipotesi al vaglio c’è quella di una mancata precedenza da parte della vettura all’ingresso nella rotonda. Un dato è certo: il monopattino elettrico, pur regolarmente omologato non poteva circolare su quella strada provinciale extraurbana, sulla
«Tante perplessità su questi mezzi, ma se sono omologati vanno rispettate le norme»
quale il codice ammette il transito a questo tipo di veicolo solamente in presenza e all’interno di una pista ciclabile.
La donna, ancora in stato di choc, è stata sottoposta a esami tossicologici che hanno dato esito negativo, stesso esito per quelli eseguiti in ospedale sull’uomo.
La tragedia, come detto la prima in assoluto che coinvolge un monopattino, rende attuale il tema della sicurezza per questi nuovi mezzi green. In Italia infatti le vendite di monopattini elettrici erano triplicate anche prima del lockdown. A livello giuridico sono equiparati ai velocipedi, ma possono circolare nelle zone urbane con limite di velocità a 50 km/h e nelle ciclabili, vietati ai minori di 14 anni. Arrivano a 25 km/h e non prevedono l’obbligo di utilizzare il casco che in un caso come questo avrebbe forse potuto essere decisivo per salvare la vita del 60 enne.
«Un incidente assurdo, che addolora l’intera comunità» dice Maurizio Mazzanti, sindaco di Budrio. «Circolano sempre più monopattini, serve al più presto una regolamentazione chiara sull’uso di questi dispositivi». «Il rispetto delle regole da parte di tutti» è invece richiamato da Claudio Mazzanti, assessore alla mobilità del comune di Bologna. «Ci sono sempre state perplessità su questi mezzi, che ora però sono omologati e quindi serve che qualunque utente si attenga alle norme, altrimenti è un rischio».