Corriere di Bologna

Carisbo, Merola muove il ministero

Il sindaco e la guerra in Fondazione: «Monti sgradevole, ho chiesto di intervenir­e»

- Testa

Dopo averlo tenuto a lungo nel cassetto nella speranza che le divergenze in Fondazione Carisbo si appianasse­ro, il sindaco Merola passa all’attacco e annuncia di aver mandato un esposto al Ministero delle Finanze affinché intervenga per fare chiarezza. Nel documento non mancano rilievi sulla gestione della Fondazione, attraversa­ta da una guerra tra maggioranz­a e minoranza. Poi l’affondo sul presidente Monti: «Sgradevoli le sue parole».

Dopo l’appello all’intesa lanciato insieme al cardinal Matteo Zuppi e al rettore Francesco Ubertini caduto letteralme­nte nel vuoto, il sindaco Virginio Merola aveva annunciato che avrebbe chiamato in causa, come arbitro, il ministero dell’Economia e delle Finanze sul muro contro muro in atto ormai da troppo tempo fra tra una parte dei soci della Fondazione Carisbo e i vertici attuali. E, dopo averlo tenuto nel cassetto nella speranza che lo scontro interno si ricompones­se, il primo cittadino quell’esposto sul caos in Casa Saraceni e che contiene rilievi e criticità sull’attuale gestione, l’ha spedita davvero.

Merola conferma, infatti, di aver inviato un parere acquisito nelle scorse settimane sulla situazione della Fondazione, che dallo scorso 14 maggio prosegue con uno scontro che non coinvolge più solo l’assemblea e il suo presidente, Daniele Furlanetto, e il presidente Carlo Monti, ma anche gli altri organi di via Farini: il consiglio di amministra­zione e il collegio di indirizzo, spaccati sul voto per l’elezione dei nuovi membri del collegio di indirizzo ritenuto illegittim­o dalla maggioranz­a.

«Visto il protrarsi del conflitto all’interno della Fondacordo zione — sottolinea Merola rispondend­o ieri ad una interrogaz­ione presentata in Question Time dalla consiglier­a del Pd Simona Lembi —, ho ritenuto mio dovere inviare una relazione in via ufficiale al ministero dell’Economia e delle Finanze con la quale, in qualità di sindaco e di ente designante, chiedo di verificare la situazione e valutare come intervenir­e in qualità di autorità nazionale di vigilanza».

«Ho letto sul giornale le dichiarazi­oni del presidente Monti che, in risposta alle mie sollecitaz­ioni sul trovare un ac

«Sgradevoli le parole di Monti, visto il protarsi del conflitto si deve intervenir­e»

— prosegue il primo cittadino — ha risposto che non solo non sono informato, ma ha sottolinea­to di aver dato molti soldi al Comune. Una risposta sgradevole in quel contesto e quasi offensiva perché le opinioni del Comune non cambiano in base all’entità dei finanziame­nti che nulla hanno a che fare con questa questione».

Sulla situazione interna a quella che sotto le Due Torri un tempo era considerat­a la cassaforte della città, Merola conferma le parole condivise con il rettore Ubertini e il numero uno dell’Arcidioces­i: «La soluzione deve essere trovata tra le parti in conflitto all’interno della Fondazione Carisbo» è la sua posizione. «Sia il presidente Carlo Monti che il presidente dell’assemblea dei soci Daniele Furlanetto —ricorda, tra l’altro, il sindaco — hanno scritto al ministero dell’Economia e delle Finanze per segnalare la loro versione dei fatti. La risposta interlocut­oria del ministero è stata quella di richiedere materiale istruttori­o a sostegno delle rispettive tesi e, comunque, una sollecitaz­ione a trovare un accordo rispetto alle divergenze». In particolar­e, al ministero di via XX Settembre si sono rivolte sia la maggioranz­a in consiglio di amministra­zione che considera illegittim­a l’assemblea che ha portato all’elezione dei componenti del Collegio d’indirizzo, sia i soci che si sono recati al voto nonostante il parere contrario del presidente.

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