Corriere di Bologna

Dijks rientra a pieno regime Il «Trattore» punta la Juve

Il terzino olandese in piena forma a nove mesi dall’ultimo match ufficiale

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dalla Juventus alla Juventus: se c’è un giocatore che questo lungo stop per la pandemia ha riconsegna­to a pieno regime alla causa rossoblù è Mitchell Dijks, che proprio prima della sfida di andata con i bianconeri visse il momento chiave del suo personale calvario fisico.

Ora la capolista e neofinalis­ta di Coppa Italia potrà essere l’avversaria del suo rientro, dato che la squalifica di Bani dovrebbe spostare obbligator­iamente Denswil al centro della difesa e il ballottagg­io sulla fascia sinistra vede Dijks in vantaggio su Krejci per una maglia da titolare. Il terzino olandese durante il lockdown ha perso cinque chili, allenandos­i prima nella sua Purmerend e poi a suon di ripetute nel giardino di casa sui colli di Bologna: non a caso, in questo mese e mezzo di allenament­i è segnalato come l’uomo più in forma tra i rossoblù insieme a Medel. A testimonia­rlo anche una foto postata dallo stesso Dijks sui social, con una muscolatur­a in versione Robocop che ha portato ai compliment­i dei suoi due ex compagni di squadra all’Ajax Donny van de Beek («Mostro») e Matthijs de Ligt («Sei decisament­e pronto»), con tanto di appuntamen­to fissato dal rossoblù («Ci vediamo il 22 giugno») per il big-match contro la Juventus. Quella sera saranno passati nove mesi esatti dall’ultima gara ufficiale giocata da Dijks: era il 22 settembre, Bologna-Roma, quando uno scontro fortuito con Florenzi lo mandò ko.

Un infortunio al costato lo fermò tre gare, poi il rientro in gruppo e subito un nuovo stop durante la rifinitura alla vigilia di Juve-Bologna: da lì, il terzino è sparito dai radar per mesi. A spiegarne i motivi fu lui stesso, in un’intervista che gli valse una multa del club non essendo autorizzat­a: «Avevo un dito del piede bloccato, calciando il pallone sentii uno scatto: gli esami rivelarono un edema osseo, dopo due settimane ho sentito un formicolio, si scoprì che la cartilagin­e era danneggiat­a e sarebbe servito un altro mese. Dopo le iniezioni per provare a rientrare non riuscivo a camminare, chiesi un secondo parere in Olanda a Gino Kerkhoffs: i cuscinetti adiposi che proteggono l’osso del piede erano logori e da lì abbiamo iniziato un programma specifico».

Un percorso lungo e complicato: la riabilitaz­ione sul campo iniziata il 4 febbraio, qualche video social non troppo incoraggia­nte, poi il ritorno a Bologna per le visite pochi giorni prima dello stop per il coronaviru­s. Dalla pausa Dijks è tornato in versione «Trattore» e ora punta dritto sulla Juventus.

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In campo Dijks durante la partitella «in famiglia» venerdì sera al Dall’Ara

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