Ingressi separati nei Pronto Soccorso
Il piano è stato varato dalla Giunta e oggi sarà presentato dal governatore Bonaccini
Riorganizzazione dei pronto soccorso, disponibilità di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva, rafforzamento delle piante organiche. Sono alcuni dei punti del piano della Regione per riorganizzare l’assistenza ospedaliera dopo l’emergenza Covid. Un riassetto che, solo dal punto di vista delle strutture sanitarie, arriva a sfiorare i 100 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i costi per il personale già assunto e da assumere. Il piano è stato approvato dalla Giunta e oggi sarà presentato dal governatore Bonaccini.
Riorganizzazione dei pronto soccorso, disponibilità di posti letto di terapia intensiva e semiintensiva, rafforzamento delle piante organiche. Sono alcuni dei punti del piano della Regione per riorganizzare l’assistenza ospedaliera dopo l’emergenza Covid. Un riassetto che, solo dal punto di vista delle strutture sanitarie, arriva a sfiorare i 100 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i costi per il personale già assunto e da assumere. Il piano è stato approvato lunedì dalla Giunta e oggi sarà presentato dal governatore Stefano Bonaccini e dall’assessore alla Sanità Raffaele Donini.
Il piano prevede un complessivo aumento dei posti letto in terapia intensiva e semi-intensiva, anche grazie al progetto dell’hub regionale e nazionale inaugurato nelle settimane scorse. Dai 449 della fase preCovid ai futuri 641 letti. I nuovi 192 posti, di cui 20 in isolamento, prevedono un investimento di 32 milioni di euro per la realizzazione. A questa dotazione si aggiungerà poi la riqualificazione di posti di area semi-intensiva. A regime la Regione prevede di avere 321 posti letto di semi-intensiva, di cui 156 convertibili, distribuiti così: 139 nell’area Emilia nord, 94 nell’area Emilia centro, 79 in Romagna. Quelli da adeguare sono 261, con una spesa prevista di 35 milioni di euro. I posti letto di semi-intensiva, si legge ancora nel piano dell’Emilia-Romagna, vengono individuati in maggioranza nei reparti di pneumologia e medicina d’urgenza, ma anche in strutture d’emergenza dove siano «disponibili competenze pneumologiche e sia possibile prevedere la conversione a Covid hospital». Il decreto ministeriale del 30 aprile prevede poi per le aree mediche destinate a pazienti Covid un tasso di occupazione del 40%. Dalla fase 3 in poi, dovranno essere predisposti piani a livello territoriale con un numero di posti letto subito destinabili al Covid, seguendo questi standard: per l’area Emilia nord 1.518 posti di cui 607 destinabili a Covid; nell’area Emilia centro 1.247 posti di cui 499 per Covid; in Romagna 913 posti di cui per 365 per Covid. In tutto a livello regionale si parla di 3.678 posti letto di area medica di cui almeno 1.471 da identificare come «immediatamente destinabili» a un’eventuale nuova epidemia di coronavirus.
Il piano prevede inoltre la riorganizzazione dei pronto soccorso per distinguere il percorso dei pazienti Covid. Ogni struttura dovrà quindi avere aree di pre-triage e di attesa per pazienti sospetti Covid, oltre ad accessi dedicati per i mezzi di soccorso, con un investimento complessivo di circa 13,2 milioni di euro. Per potenziare il sistema di emergenza è previsto anche l’acquisto di 17 nuove ambulanze, con una spesa di oltre 2,5 milioni di euro, e l’assunzione di nuovi infermieri e medici rianimatori. Per il personale infine «si stima un costo complessivo ulteriore a consuntivo 2020 pari a 63 milioni di euro, superiore di circa 48 milioni di euro rispetto al finanziamento stanziato» dal Governo per l’Emilia-Romagna sulla base dell’emergenza Covid, che ammonta a poco più di 14 milioni di euro.