Gli esami di maturità del Covid In piazza per il ritorno a scuola
Il direttore dell’Usr: «Gli istituti usino l’estate per organizzarsi»
Sono 7.059 i maturandi che oggi rientreranno nelle loro scuole dopo quattro mesi. Mascherine, plexiglas, disinfettanti, sedie mobili: i presidi hanno messo in campo tutte le strategie per garantire la sicurezza durante l’unica prova prevista quest’anno, l’esame orale. Ieri genitori in piazza per il ritorno a settembre. E Versari scrive i suoi«quaderni» per la ripartenza avvertendo le scuole: «Abbiamo il dovere di ripartire in presenza».
Che il compito sia difficile non lo nega, ma il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari, in una serie di note «a puntate» dirette a tutti i dirigenti scolastici, alla Regione, ai Comuni e ai sindacati, pubblicate a partire dall’altro giorno, ha messo nero su bianco che «è necessario riannodare i fondamentali della società smarrita in questi mesi» e che d’estate «occorrerà ripensare al concreto sviluppo degli insegnamenti e della didattica in presenza». In presenza, appunto.Versari, che è uno degli esperti di punta della task force voluta dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per la ripartenza della scuola a settembre, non usa mezzi termini nel fornire agli addetti ai lavori e alle istituzioni quelli che ha chiamato: «Materiali per la ripartenza». Il rischio zero, scrive Versari, non esiste. Da qui «la necessità di attenersi alle indicazioni tecniche della sanità, senza sminuirne le prescrizioni — continua — e senza al contempo incrementare illogicamente le prescrizioni medesime. Nel momento in cui la scuola è chiamata a predisporre le misure per il rientro in sicurezza degli alunni e del personale, occorre essere consapevoli che, nella procedura di analisi, prevenzione e gestione del rischio, va seguita la linea della ragionevole prudenza e della temperata valutazione del rischio». Da qui un forte appello all’amministrazione pubblica, che, seconda Versari, ha la «tendenza a sfuggire dalle proprie responsabilità attraverso una serie di comportamenti precauzionali che si allontanano dal principio di buon andamento dell’amministrazione». Quale rischio intravede Versari? Che nelle scuole prevalga «il timore di sbagliare» e si venga travolti «dal presunto dovere di attendere sempre una nuova norma, circolare, linee guida».
E mentre le Regioni chiedono al governo che nelle linee
” Genitori in piazza A settembre bisogna tornare a scuola in modo completo senza compromessi per i bimbi
guida per la scuola «sparisca» la mascherina per gli alunni mentre sono al banco, Versari guarda più in alto e chiede che «già da ora in ogni scuola si valutino le prospettive concrete di riorganizzazione del nuovo anno scolastico». Si può e si deve ripartire, dice in sostanza a gran voce Versari. Che ieri ha arricchito il suo dossier a puntate, approfondendo il tema degli spazi e e delle classi. Dal’analisi dell’Ufficio scolastico sulle classi nell’anno 2018/2019, valida anche per il 2020/2021, assicura Versari, dove «la dimensione delle aule e i distanziamenti dovessero rendere necessaria la costituzione di classi con numero di studenti non inferiore a 18/20 unità, le valutazioni di maggiore dettaglio non dovrebbero riguardare tutte le aule, quanto piuttosto, con prima e grossolana valutazione, il 5060% di queste. Ovvero, solo per queste ultime dovrebbero essere svolti approfondimenti sull’adeguatezza degli spazi».Insomma: non servirebbe in Emilia-Romagna il doppio delle aule, come sostiene qualcuno.
Nonostante il ritorno in classe ormai certo per settembre, ieri una cinquantina di genitori, con figli al seguito, si sono ritrovati in presidio in Piazza Maggiore. Fondi straordinari, lo sblocco dei cantieri delle scuole già in progetto (cinque solo in città) e più aule per la didattica le principali richieste rivolte al sindaco di Bologna, Virginio Merola, e al presidente della Regione, Stefano Bonaccini. «Il problema non è solo tornare a scuola, ma farlo in modo organico e completo, senza compromessi per apprendimento e socialità dei bambini», spiega una delle organizzatrici, Marta Forlai.