Picco di decessi nelle Rsa dal 16 al 31 marzo
Dall’1 febbraio al 5 maggio sono stati 639 i decessi avvenuti all’interno delle residenze per anziani pubbliche e convenzionate dell’Emilia-Romagna: di questi sono state 81 le vittime risultate positive al Covid-19 dopo un tampone e 265 con sintomi similinfluenzali. È il quadro sull’emergenza coronavirus vissuto nelle rsa e comunicato dall’Istituto superiore di sanità, che ha concluso l’indagine sull’andamento della pandemia nelle case di cura tragicamente colpite dal virus. Per quanto riguarda la nostra regione, delle 348 strutture censite sono state 278 quelle direttamente contattate dai tecnici dell’Iss per sottoporle a un questionario e sono state 128 quelle ad aver risposto (il 46%): viene anche segnalato che nel periodo preso in considerazione erano 7.906 i pazienti ospitati. Nella distribuzione temporale delle morti emerge che il 34,9% sia avvenuto nei durissimi giorni dal 16 al 31 marzo. Analizzato anche il tasso di ospedalizzazione degli ospiti delle rsa: sono stati 604 con un rapporto in base alle strutture (128) di 4,7 nettamente superiore rispetto ad altre regioni come la Lombardia (2,5) ma inferiore al Veneto (6,3) e Friuli-Venezia Giulia (9). Emerge infine che solo nel 59,5% delle strutture si misura la temperatura due volte al giorno a pazienti e personale.