Corriere di Bologna

La Torre non perde tempo e scende subito in campo

L’avvocata, attivista lgbt ed ex vendoliana, non nasconde il suo interesse per Palazzo d’Accursio La Torre lancia la sua corsa e chiede le primarie. Poi annuncia: «Porrò dei temi ai bolognesi»

- Giordano

Cathy La Torre sta per lanciare la sua campagna per «misurare la febbre alla città» verso quelle che spera siano le primarie del centrosini­stra.

«Sinceramen­te non ho capito cosa intenda il sindaco Virginio Merola con i termini “meticci” e “semplici bastardi”. Penso però di conoscere bene la città, che dopo questa emergenza sanitaria deve essere ascoltata per capire gli effetti socio-economici della crisi. In dieci anni il primo cittadino non ha fatto tante delle cose per disegnare il volto di Bologna che ora indica ad altri». Cathy La Torre è avvocata, attivista per i diritti lgbtqi e dei più deboli, oltre a essere politica con un’esperienza tra i banchi del Consiglio comunale di Palazzo d’Accursio, al quale stando a indiscrezi­oni e alle sue stesse parole sta facendo più di un pensiero in vista del 2021.

La Torre, lei viene indicata come uno dei possibili nomi per la corsa alle primarie del centrosini­stra. Si è riconosciu­ta nel «ritratto» fatto da Merola?

«Parliamo di una corsa che ancora non esiste, ma secondo me necessaria. Il Pd deve prendere le sue decisioni e in generale in questo momento credo sia molto importante che Bologna parli d’altro».

A cosa si riferisce?

«Ieri ho mandato uno dei miei collaborat­ori in giro per la città. È deserta. Interi quartieri con saracinesc­he abbassate e con una povertà non solo economica ma relazional­e. Se tutto va bene, perché i buoni spesa per contrastar­e il Covid-19 sono andati esauriti in pochi giorni? Perché centinaia di anziani hanno avuto bisogno di chi gli portava la spesa a casa? Si fanno molti proclami per il rilancio ma non si sta misurando la febbre alla città. Proverò a farlo lanciando una campagna per i cittadini che si chiamerà “Bologna misuriamoc­i la temperatur­a” che segue quella in piena pandemia

“Hai un’influenza sul mondo”».

Come funzionerà?

«Porrò dei temi e poi saranno i cittadini a decidere come coglierli e organizzar­li. Con Merola condivido la necessità di non avere l’uomo solo al comando e di evitare il centralism­o statalista. Credo che le istituzion­i locali, addirittur­a le più territoria­li, come i Quartieri, siano fondamenta­li».

Questo progetto rivolto ai cittadini sarà l’apripista verso le primarie e il 2021?

«Il centrosini­stra si dovrà confrontar­e ma le primarie faranno solo bene alla città. Dopo dieci anni di un’amministra­zione in continuità bisogna riaprire i nodi di un discorso con nuovi argomenti. Chi ha già fatto parte della squadra di governo potrebbe annunciare che farà meglio. Secondo me è necessario dire che si può fare meglio ma anche diversamen­te».

Cosa non condivide di quanto scritto da Merola?

«Giovani e donne. È inutile questo richiamo al nuovo se poi questi nuovi devono sgomitare per farsi spazio. Dovrebbe essere un percorso naturale, ritenendo le diversità delle ricchezze che aiutano ad amministra­re meglio. Domandiamo­ci se lo spazio esista».

A proposito di giovani a San Lazzaro ha presentato insieme alla sindaca Isabella Conti il bilancio generazion­ale.

«Lo avevo proposto anche a Bologna ma non è mai stato fatto. In città facciamo il bilancio di genere ma non viene usato per la gestione e la ripartizio­ne dei fondi. Un documento contabile deve tenere conto dei vari effetti di un provvedime­nto sulle diverse età che compongono quel luogo. Sembra banale ma San Lazzaro sarà la prima cittadina a farlo».

Vista la sua storia politica, quando Merola parla di «sinistra sinistrata ferma allo statalismo» si sente chiamata in causa?

«Ho smesso con la politica quando ho capito che bisognava sgomitare, battere i pugni sul tavolo o fare tattica. Non ho tessere. Non mi sento “sinistra sinistrata” ma da semplice cittadina con la campagna “Odiare ti costa” credo di aver contribuit­o a lottare contro il populismo sui social, che prende di mira i più indifesi. Ma tanti lo fanno, penso per esempio ad Avvocato di strada contro i decreti sicurezza. La politica si fa anche fuori dai Palazzi».

” Io sinistra sinistrata? Ho smesso con la politica quando ho capito che bisognava sgomitare non ho tessere, sono una semplice cittadina

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La Torre ha ottenuto molta notorietà anche nazionale con la sua campagna legale contro gli haters Odiare ti costa
Impegnata La Torre ha ottenuto molta notorietà anche nazionale con la sua campagna legale contro gli haters Odiare ti costa

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