Vai col liscio, ma tra parenti Casadei: ora serve il rilancio
Da oggi i conviventi possono ballare abbracciati. Riaprono le balere
Si riaprono le danze. E, seppure solo tra «congiunti», si riparte anche con il liscio. Con il sollievo, tra gli altri, di Mirko Casadei. Quando, ad aprile, durante le settimane più cupe del lockdown, la ripresa delle attività sembrava un miraggio e il modus vivendi della futura fase 2 un’incognita, ci credevano in pochi. Tornare a ballare in pista sembrava l’ultimo dei lussi che i più giovani si sarebbero potuti permettere in estate. Poi l’11 giugno è arrivato l’annuncio dal premier Giuseppe Conte che si sarebbe dato il via libera al ballo, ma solo all’aperto e a distanza di due metri di sicurezza. Possibilità che, però, come si legge nel decreto, è stata fissata a partire solo dal 14 luglio. Fino all’anticipazione del governatore Stefano Bonaccini al 19 giugno per l’Emilia-Romagna.
In quei giorni, comunque, l’opinione pubblica ha scoperto che sulla Riviera Romagnola non esiste solo il popolo della notte, quello dei ragazzi che alcuni faticano a immaginare mentre si scatenano a distanza sulle note delle hit del momento, ma anche il popolo — passato fino ad ora in sordine ma ben agguerrito — delle sale, delle balere, delle sagre di paese e anche dei centri per anziani. Legato a un ballo, il liscio, che è sinonimo di contatto, di abbracci e spesso di profondo sentimento. Difficile immaginare di poterlo ballare a due metri di distanza senza sfiorarsi nemmeno.
Mirko Casadei, figlio di Raoul, a sua volta nipote del compianto Secondo, — fondatore dell’orchestra che per un secolo è stata il simbolo del folk romagnolo— lo sapeva bene e in molte radio aveva lanciato un appello sposato
— seppure indirettamente — anche da alcuni politici locali della Riviera. «Che almeno i congiunti possano abbracciarsi e ballarlo!», aveva invocato. E la Regione ha dapprima anticipato i tempi di riapertura delle discoteche e della sala da ballo dal 14 luglio al 19 giugno. Poi, nella tarda serata di giovedì Bonaccini ha annunciato che almeno i conviventi a partire da questo weekend potevano tornare ad abbracciarsi a ritmo di musica.
«Certo che siamo contenti — confida Casadei all’indomani della decisione di Viale Aldo Moro — se non altro perché l’essenza del liscio è salva. Senza il contatto semplicemente il liscio non esiste. Ma per essere davvero felici e poter dirci fiduciosi nel futuro anche prossimo serve uno sforzo in più».
Anche l’Orchestra Casadei, come tanti artisti dello spettacolo, soffre l’assenza prolungata dai palchi. «Gli altri anni in questo periodo macinavamo decine di date. Quest’anno c’è poco da dire, per il moment abbiamo in programma zero concerti», ammette. Eppure Casadei ha in serbo un’idea , o meglio un asso nella manica che potrebbe rilanciare il liscio già nell’estate alle porte. «Ho immaginato un grande festival . L’idea è già sul tavolo di Bonaccini. Si chiama “Balamondo”, una grande kermesse musicale, tanta musica dal vivo per tornare a suonare liscio. Dieci date sulla Riviera Romagnola, una bella festa itinerante, sulla costa ma anche nell’entroterra». Con una puntualizzazione: «Fermo restando che il liscio identifica il Paese intero, non sarà nulla di provinciale perché lo uniremo ai generi distintivi delle altre regioni italiane in chiave fusion».
Per Casadei «ora è il tempo del rilancio culturale e del supporto concreto agli artisti, ai cantautori e alle band e questo non deve avvenire, ovviamente, solo a beneficio del liscio. Parliamo di una politica da adottare di livello nazionale e a più livelli. Servono, come cercheremo di fare con “Balamondo” iniziative, anche itineranti nel resto dell’Italia».