Barrow, chance per il riscatto Ma l’attacco parte acciaccato
Dopo Skov Olsen è finito ko anche Santander, fuori per tre settimane
In una ripartenza in cui freschezza e vivacità atletica saranno doti fondamentali, il Bologna può contare sulla verve di Musa Barrow: fin qui visto per lo più da esterno sinistro, soprattutto nella magica notte dell’Olimpico quando fece a pezzi la difesa della Roma, l’ex atalantino stasera dovrebbe essere il vertice dell’assetto offensivo rossoblù, agendo da centravanti e lasciando a Mihajlovic la carta Rodrigo Palacio da giocarsi a partita in corso.
La gara di questa sera per il gambiano classe 1998 sarà anche l’occasione per infrangere un tabù che lo ha visto sempre raccogliere delusioni contro la squadra senior dei bianconeri: cinque presenze, per lo più spezzoni di gara, tre sconfitte, due pareggi, con l’unico successo (il 3-0 a Bergamo nei quarti di Coppa Italia della passata stagione) che lo ha visto beffardamente non impiegato. C’è di più: la mente di Barrow tornerà sicuramente alla gara d’andata, l’unica delle cinque giocata da titolare. Era il 23 novembre 2019, Atalanta che parte fortissimo e al 18’ ha un calcio di rigore: sul dischetto va proprio Musa, palla di qua e Szczesny di là, ma il missile di destro picchia contro la traversa ed esce. Nella ripresa Barrow firmò l’assist per il vantaggio di Gosens ma la Juventus poi la ribaltò con Higuain (doppietta) e Dybala, allungando la striscia negativa.
«Con i bianconeri ho una rivincita da prendermi», ha ammesso il ragazzo gambiano in un’intervista di alcune settimane fa alla Gazzetta dello Sport, spiegando poi di voler anche dedicare un gol alle tante persone care conosciute a Bergamo e venute a mancare a causa del coronavirus. Il suo pensiero andrà a loro, nel sentito minuto di silenzio che anticiperà il fischio dell’inizio della sfida, poi un’occhiata agli spalti deserti prima di giocare la prima partita a porte chiuse della sua carriera. Quella di stasera sarà anche la tappa iniziale dei suoi straordinari, perché gli infortuni hanno già accorciato notevolmente la coperta offensiva di Mihajlovic: dopo Skov Olsen – ko per un mese – è finito ko anche Santander, costretto ai box per tre settimane per uno stiramento al bicipite femorale della coscia destra, l’ennesimo acciacco della sua stagione. Questo — al di là della squalifica che il Ropero sconterà stasera — significa che per almeno cinque o sei partite Barrow e Palacio saranno i soli a spartirsi il ruolo di terminale offensivo centrale, con El Trenza necessariamente da gestire in questo fitto calendario di impegni e con un altro Musa rossoblù arrivato dal Gambia, il 2001 Juwara, che avrà più di una chance per acquisire minuti, sulle fasce o in alternativa anche da punta centrale nonostante non abbia affatto il fisico del centravanti.
Stasera però tocca a Barrow, che dal corpo tecnico rossoblù viene considerato il centravanti del futuro, con un’evoluzione naturale che lo porterà ad essere con più continuità un «numero 9» rispetto all’abituale ruolo di esterno offensivo: ripartire infrangendo il tabù Juventus sarebbe il modo perfetto per iniziare questo percorso.