Monti (Carisbo): «Non ci sono sconfitti»
Fondazione
«Non ci sono sconfitti». Il presidente della Fondazione Carisbo, Carlo Monti tende la mano ai suoi avversari dopo la pronuncia del ministero dell’Economia. Oggi l’assemblea.
«Il pronunciamento del Mef non ha sancito vincitori e vinti, ma è stato tutelato il corretto funzionamento della Fondazione Carisbo». Così il presidente di Casa Saraceni, Carlo Monti, commenta il parere del ministero che ha di fatto sposato la sua tesi nella baruffa tra maggioranza e minoranza tra i soci della Fondazione e non manca di ribadire la propria autonomia contro i recenti interventi del sindaco Merola sul tentativo della minoranza di votare i propri rappresentanti nell’assemblea giudicata poi illegittima. «A prendere atto della risposta che consente di riportare chiarezza e regolarità — scrive in una nota — è la Fondazione Carisbo nella sua interezza, attraverso tutti i suoi componenti che possono avere avuto opinioni divergenti ma che, resto convinto, trovano piena identità e unione di intenti nel perseguire gli scopi istitutivi della Fondazione stessa». Nello stessa nota si dà conto dei prossimi appuntamenti: «La ricostituzione del plenum assembleare, mediante la nomina ed eventuale conferma di soci elettivi giunti già al termine del proprio primo mandato decennale, l’insediamento del nuovo organo di Indirizzo». «È stata riequilibrata — puntualizza — la rappresentanza tra enti pubblici e privati con l’inserimento, nel Collegio di indirizzo, di un componente espressione del Terzo settore» ed è «stato adottato per i soggetti designanti esterni il sistema delle terne ai fini della trasparenza e della motivazione delle scelte, affinché le stesse siano effettuate in autonomia, a cura dell’organo uscente, nell’interesse della comunità di riferimento. L’attuale assetto della Fondazione riflette quindi ancor meglio la sua natura del tutto privata, l’autonomia gestionale e l’indipendenza dalla politica». «Le segnalazioni prive di fonte di chi, non adeguatamente informato e documentato — conclude il presidente — rappresenta una preoccupazione che agli scopi di utilità pubblica si stiano sostituendo visioni private senza reale comunicazione con la città – semplicemente perché la Fondazione osserva le regole –, di per sé non hanno bisogno di repliche oppure di precisazioni, doverose invece nei riguardi della Vigilanza. Ma la Fondazione con il territorio dialoga e si confronta molto più di quanto qualcuno ha ritenuto di segnalare».