Rinnovo rinviato per il lockdown 87enne resta senza pass invalidi «Altre centinaia di casi in città»
Il signor Narducci da vent’anni deve fare i conti con un problema alle gambe che oggi lo costringe a muoversi con un bastone e a non percorrere più di una manciata di metri a piedi. Per spostarsi usa l’auto, «la sua fonte di libertà», per dirla con le parole del figlio Nicola. Purtroppo però non può avvalersi delle agevolazioni assicurate dal pass invalidi. Il suo è scaduto e, complice il Covid-19 e a causa di una falla nel sistema, non si può rinnovare. Non ora, almeno. «Dall’ufficio mobilità del Comune mi hanno detto che non si può fare molto e che, tra l’altro, nella situazione di mio padre Filippo ci sono altre centinaia di persone». Nicola Narducci, dopo una serie di telefonate andate a vuoto, venerdì scorso ha raccontato la storia di suo padre in una missiva recapitata via pec al Comune di Bologna sperando nella risoluzione al problema.
Il signor Filippo, anni 87, a fine dicembre — spiega il figlio — aveva ricevuto la comunicazione da parte di Tper della scadenza del suo pass fissata per il 10 marzo 2020. Ne serviva uno nuovo e, per ottenerlo, il padre doveva essere sottoposto a una visita che ne confermasse la disabilità («Che poi è pensabile che una persona alla sua età migliori la deambulazione e perda i requisiti?» si interroga Nicola). Riescono a prendere un appuntamento per il 20 marzo ma il coronavirus e le relative restrizioni bloccano tutto. Quindi niente visita e niente pass.
A tutt’oggi non c’è alcun pass. Sono arrivate però ben due multe: le abitudini di prima ora, con il pass scaduto, sono sanzionabili. E il signor Narducci è caduto in errore. «Non farò ricorso, le pago, ma bisogna che il Comune faccia qualcosa», lamenta il figlio. Il Comune in realtà avrebbe fatto qualcosa, venendo incontro a chi doveva rinnovare «posticipando d’ufficio i pass in scadenza dal 18 marzo al 30 agosto». Si sarebbe però dimenticato di «tutti i pass che erano scaduti ma con visita legale ancora da effettuarsi». E così l’automobilista 87enne, avendo la scadenza del pass il 10 marzo (con la visita medica fissata per il 20 marzo, poi saltata) «è senza pass sine die». «Questo ne limita di fatto gli spostamenti e la possibilità di condurre una vita normale dopo il lockdown», conclude il figlio. «Bastava estendere a tutti, anche a coloro che non sono riusciti a fare la visita, la possibilità di posticipare al 30 agosto la scadenza del pass». Non sarebbero pochi nelle condizioni della famiglia Narducci. «Mio padre, nonostante il problema alle gambe, che potrebbe costringerlo presto sulla sedia a rotelle, è una persona molto attiva e lucida: ha bisogno di usare la macchina per muoversi, ma fa fatica a fare pochi passi quindi non può parcheggiare lontano». Lo stallo non è solo burocratico.