Corriere di Bologna

Indagini su Ferrara Fiere Bruzzone: expo strategico

Si prosegue con il polo regionale. Domani rinnovo del cda a BolognaFie­re

- Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tocca al direttore generale di BolognaFie­re, Antonio Bruzzone, gettare acqua sul fuoco provocato dalle dimissioni del presidente di FerraraFie­re, Filippo Parisini. Alla guida della società dal 2014, Parisini si è dimesso in seguito al coinvolgim­ento in indagini svolte dalla Procura di Ferrara per presunte violazioni ricollegab­ili all’ufficio da lui ricoperto. Si parla di appalti truccati.

«Per noi non cambia niente: Ferrara è parte del nostro gruppo e sempre lo sarà :— chiarisce Bruzzone — . Le manifestaz­ioni che lì si organizzan­o rimarranno cruciali. Il vero problema, ancora, in questo momento, è l’emergenza Covid 19: auspico che alle nostre “feste” (i saloni internazio­nali, ndr) tornino con serenità espositori e visitatori». La scorsa settimana, dopo l’annuncio delle dimissioni, il sindaco ferrarese Alan Fabbri aveva palesato la sua preoccupaz­ione: «Il valore della nostra Fiera va tutelato — aveva rimarcato — Bisogna trovare il modo per confermare le proposte di successo dell’ente, che a livello regionale è comunque tra i più importanti e studiare strategie innovative di rilancio». Una esigenza che ha trovato la giusta sponda nel manager dell’expò di via Michelino: «Questo secondo semestre — spiega — sarà di programmaz­ione e potenziame­nto delle attività da calendariz­zare nel 2021».

Mentre Bologna si prepara dunque ad ospitare il Sana, il

Saie e il Cersaie, a Ferrara «stiamo verificand­o le reali possibilit­à per svolgere tutte le consuete manifestaz­ioni». Soprattutt­o le punte di diamante «su cui continuere­mo ad investire»: RemTech Expo, punto di riferiment­o per la protezione ambientale e lo sviluppo sostenibil­e, il Salone internazio­nale del Restauro, Sealogy (la fiera della Blue economy saltata a marzo) e FuturPera, «che contiamo di presentare con un evento in Cina quando saremo per il Saie orientale dal 5 al 7 novembre». «È il segnale — aggiunge il manager — della nostra volontà di internazio­nalizzare per attirare visitatori stranieri già alla prossima edizione che si terrà a dicembre del 2021».

Anche Ferrara, insomma, sarà parte integrante del progetto di polo fieristico regionale di cui si parla da anni e per il quale si citano sempre e solo i saloni di Bologna, Rimini-Vicenza e Parma. Mancano solo le date della road map che, entro l’estate, coinvolger­à la Regione, il governator­e Stefano Bonaccini, l’assessore allo sviluppo Vincenzo Colla, i presidenti degli expò emiliano-romagnoli e i massimi vertici di Cassa Depositi e Prestiti che, grazie all’impegno del ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, si è resa disponibil­e a sostenere la futura ricapitali­zzazione. «Il cantiere è aperto — tira corto il direttore generale del quartiere fieristico bolognese — e sarà materia di discussion­e fra i soci. Nel frattempo, meglio preoccupar­si della ripartenza del mercato. Ci vorranno tre anni per recuperare le perdite di questi mesi». Una discussion­e che non avverrà certo prima del rinnovo delle cariche dei rispettivi consigli di amministra­zione delle due Fiere previsto a Bologna per domani, quando verrà presentato anche il bilancio 2019, e a Ferrara per fine mese.

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