Indagini su Ferrara Fiere Bruzzone: expo strategico
Si prosegue con il polo regionale. Domani rinnovo del cda a BolognaFiere
Tocca al direttore generale di BolognaFiere, Antonio Bruzzone, gettare acqua sul fuoco provocato dalle dimissioni del presidente di FerraraFiere, Filippo Parisini. Alla guida della società dal 2014, Parisini si è dimesso in seguito al coinvolgimento in indagini svolte dalla Procura di Ferrara per presunte violazioni ricollegabili all’ufficio da lui ricoperto. Si parla di appalti truccati.
«Per noi non cambia niente: Ferrara è parte del nostro gruppo e sempre lo sarà :— chiarisce Bruzzone — . Le manifestazioni che lì si organizzano rimarranno cruciali. Il vero problema, ancora, in questo momento, è l’emergenza Covid 19: auspico che alle nostre “feste” (i saloni internazionali, ndr) tornino con serenità espositori e visitatori». La scorsa settimana, dopo l’annuncio delle dimissioni, il sindaco ferrarese Alan Fabbri aveva palesato la sua preoccupazione: «Il valore della nostra Fiera va tutelato — aveva rimarcato — Bisogna trovare il modo per confermare le proposte di successo dell’ente, che a livello regionale è comunque tra i più importanti e studiare strategie innovative di rilancio». Una esigenza che ha trovato la giusta sponda nel manager dell’expò di via Michelino: «Questo secondo semestre — spiega — sarà di programmazione e potenziamento delle attività da calendarizzare nel 2021».
Mentre Bologna si prepara dunque ad ospitare il Sana, il
Saie e il Cersaie, a Ferrara «stiamo verificando le reali possibilità per svolgere tutte le consuete manifestazioni». Soprattutto le punte di diamante «su cui continueremo ad investire»: RemTech Expo, punto di riferimento per la protezione ambientale e lo sviluppo sostenibile, il Salone internazionale del Restauro, Sealogy (la fiera della Blue economy saltata a marzo) e FuturPera, «che contiamo di presentare con un evento in Cina quando saremo per il Saie orientale dal 5 al 7 novembre». «È il segnale — aggiunge il manager — della nostra volontà di internazionalizzare per attirare visitatori stranieri già alla prossima edizione che si terrà a dicembre del 2021».
Anche Ferrara, insomma, sarà parte integrante del progetto di polo fieristico regionale di cui si parla da anni e per il quale si citano sempre e solo i saloni di Bologna, Rimini-Vicenza e Parma. Mancano solo le date della road map che, entro l’estate, coinvolgerà la Regione, il governatore Stefano Bonaccini, l’assessore allo sviluppo Vincenzo Colla, i presidenti degli expò emiliano-romagnoli e i massimi vertici di Cassa Depositi e Prestiti che, grazie all’impegno del ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, si è resa disponibile a sostenere la futura ricapitalizzazione. «Il cantiere è aperto — tira corto il direttore generale del quartiere fieristico bolognese — e sarà materia di discussione fra i soci. Nel frattempo, meglio preoccuparsi della ripartenza del mercato. Ci vorranno tre anni per recuperare le perdite di questi mesi». Una discussione che non avverrà certo prima del rinnovo delle cariche dei rispettivi consigli di amministrazione delle due Fiere previsto a Bologna per domani, quando verrà presentato anche il bilancio 2019, e a Ferrara per fine mese.