Corriere di Bologna

Carisbo, l’ora della tregua, ok al bilancio

Carisbo, Renzi sarà il rappresent­ante in Fiera. Il Comune sceglie tre donne

- Di Alessandra Testa Testa

Prove di pace e maratona di riunioni alla Fondazione Carisbo, poi l’approvazio­ne del bilancio che ottiene il sì di 13 soci su 24. «Il clima è sereno», dice il presidente Monti, all’indomani delle recenti diatribe tra maggioranz­a e minoranza.

Scelto il nuovo rappresent­ante nel cda della Fiera: Renzi al posto di Ragonesi.

Il fatto che l’assemblea dei soci di BolognaFie­re stamattina potrebbe indicare tutti i nomi del nuovo consiglio di amministra­zione ha tenuto banco anche nella lunga giornata della Fondazione Carisbo dove ieri è andata in scena una vera e propria maratona fra videoconfe­renze e riunioni de visu.

Prima l’assemblea dei soci, poi il collegio di indirizzo, infine, il cda che ha indicato, quasi all’unanimità (solo un paio gli astenuti), il nome del proprio rappresent­ante all’interno dell’organo direttivo di via Michelino che dovrebbe decretare il bis di Gianpiero Calzolari: in sostituzio­ne del presidente onorario Gianfranco Ragonesi ci sarà il segretario metropolit­ano di Assimprese-Confartigi­anato, e socio della fondazione, Amilcare Renzi. Parallelam­ente, è stato indicato il nome all’interno del collegio dei revisori: Daniela Baesi, commercial­ista che prenderebb­e il posto di Stefano Cominetti. Parallelam­ente, è stato indicato il nome all’interno del collegio dei revisori: Daniela Baesi, commercial­ista che prenderebb­e il posto di Stefano Cominetti e andrebbe a riequilibr­are il meccanismo di genere vista la candidatur­a di tre donne da parte del Comune nel cda di BolognaFie­re.

«Abbiamo fatto l’en plein — sottolinea il presidente Carlo Monti — la giornata è stata molto lunga, ma serena». Giudizio condiviso anche dal numero uno del parlamenti­no Daniele Furlanetto che, pur non facendo parte del cda, aveva definito l’andamento della giornata

” Monti La giornata è stata molto lunga, ma serena Mai come ora siamo chiamati a rispondere ai cambiamen ti causati dalla pandemia e alle enormi difficoltà del nostro territorio

«piuttosto tranquillo». Con l’approvazio­ne del bilancio 2019 e della gestione del patrimonio e prime prove di ravvicinam­ento dopo gli screzi, tanto per usare un eufemismo, creatisi dal 14 maggio in poi. E cioè dal giorno dell’assemblea in cui Monti aveva dichiarato illegittim­o il voto e nulla l’elezione dei dieci futuri componenti del collegio di indirizzo scelti dalla lista presentata da Gianguido Sacchi Morsiani e Fabio Roversi Monaco.

Il calumet della pace non è ancora stato fumato come auspicato dall’appello all’unità lanciato nei giorni scorsi da Monti subito dopo il pronunciam­ento del ministero dell’Economia e delle Finanze, ma la road map è segnata: il 3 luglio ci terrà l’assemblea per eleggere i nuovi soci e il 7 quella per eleggere i nuovi componenti del collegio di indirizzo. Confermate, a dimostrazi­one della tensione ancora in essere, le dimissioni di tre soci: Angelo Branzi, Roberto Gaberini e Laura Lorenzini mentre Gianluigi Baccolini avrebbe scritto all’organismo di vigilanza presieduto dall’ex direttore del Sant’Orsola, Paolo Cacciari, (e al Mef) per chiedere spiegazion­i sulla messa sotto accusa di Filippo Bitetti, il rappresent­ante della Città metropolit­ana nel consiglio di indirizzo che aveva sollevato critiche sulla gestione.

Ma partiamo dal principio: l’assemblea mattutina ha dato parere favorevole al bilancio 2019, ma solo con 13 voti favorevoli. Dei 24 aventi diritto, 10 si sono astenuti. Voto contrario del giurista Giulio Ghetti, con critiche bipartisan al presidente dell’assemblea Furlanetto, ma anche sul bilancio. Nel pomeriggio, invece, si è espresso il collegio di indirizzo: 16 voti favorevoli, 2 astensioni (Rosanna Favato, rappresent­ante del Comune, e Bitetti).

«Questo bilancio rappresent­a il giro di boa dei quattro anni del nostro mandato— spiega Monti— . Mai come ora siamo chiamati a rispondere, con efficacia e puntualità, ai repentini cambiament­i causati dalla pandemia e alle enormi difficoltà che il nostro territorio sta vivendo».

Nel dettaglio, l’esercizio 2019 si chiude con un avanzo di 32,4 milioni, al netto di svalutazio­ni per 12,3 milioni e dopo aver portato a diretto incremento del patrimonio 22,3 milioni, plusvalenz­a derivante dalla vendita di azioni di Intesa Sanpaolo.

L’attivo patrimonia­le rileva una variazione positiva assoluta di 32,7 milioni che darà continuità alla diversific­azione del portafogli­o finanziari­o mentre il fondo di stabilizza­zione delle erogazioni si attesta a 42 milioni, così come da linee di indirizzo triennali 2018-2020. Gli oneri di gestione ammontano a 3 milioni, 400 mila euro in meno sul 2018. Ben 408 le erogazioni deliberate (erano state 322 nel 2018) mentre continuano gli investimen­ti nel sociale (6,9 milioni), cultura (6,8 milioni), ricerca scientific­a e tecnologic­a (3 milioni) ed educazione (2 milioni).

 ?? Palazzo ?? Casa Saraceni, la sede della Fondazione Carisbo
Palazzo Casa Saraceni, la sede della Fondazione Carisbo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy