Il Marconi prova a ripartire con le compagnie low cost
Lo scalo torna ad animarsi, ma per alcune mete intercontinentali bisogna aspettare l’autunno Il direttore Business aviation: «La Ryanair riempie i suoi velivoli fino all’85%, sono segnali ottimi»
” Bonolis Siamo ottimisti perché rispetto alle aspettative dovremmo recuperare gran parte della nostra rete di destinazioni già in estate
Ottimismo e prudenza. Come in un piano cartesiano è incrociando questi due elementi che l’aeroporto di Bologna Guglielmo Marconi sta tratteggiando la linea per recuperare e sperare di proseguire quel processo di crescita chiuso nel 2019 superando i 9 milioni di passeggeri, record storico per lo scalo.
Da qualche settimana i gate, i parcheggi e gli spazi di via del Triumvirato stanno lentamente tornando a rianimarsi dopo l’era glaciale della quarantena per la pandemia da coronavirus: da domenica, con la ripresa di alcune tratte Ryanair e con le nuove rotte in programma nelle prossime settimane da altre compagnie, la ripartenza è diventata una parola meno vuota. Il volo Alitalia da e per Roma è stato l’unico a non aver mai smesso di viaggiare anche durante il lockdown. A inizio giugno è stata WizzAir a riaprire le danze delle tratte internazionali seguita a ruota da AirFrance (Parigi), Lufthansa (Francoforte) che entro fine mese tramite AirDolomiti riprenderà anche il collegamento con Monaco di Baviera. Entro giugno riecco anche Austrian Airlines (Vienna) , Klm (Amsterdam) British Airways (Londra) e Turkish Airlines (Istanbul).
«E nel frattempo sono ripresi anche tanti voli nazionali — spiega Antonello Bonolis, direttore Business Aviation del Marconi —. Nel quadro complicato cogliamo dati positivi, per esempio registriamo che i voli Ryanair stanno avendo tra l’80-85% di riempimento. L’orizzonte temporale che ci diamo attualmente è l’estate, il quadro successivo diventa più complicato. L’ostacolo maggiore è rappresentato dal fattore sanitario-governativo, ovvero quelle disposizioni che cambiano rapidamente da un Paese all’altro in base all’esplosione di nuovi focolai Covid-19 con la conseguente chiusura dei collegamenti». Dai 25.000 passeggeri al giorno dei tempi d’oro si è passati alle poche migliaia delle ultime settimane, ma si lavora per il futuro: il 3 luglio, come da programmi, debutterà la compagnia Volotea con un volo quotidiano per Olbia, ieri è invece stato annunciato lo sbarco dal 20 luglio della bulgara Tayaran Jet che collegherà Bologna con Palermo, Catania e Comiso. «Il volo Emirates per Dubai invece dovrebbe tornare in autunno — aggiunge Bonolis –. Nella migliore delle ipotesi a settembre ma è tutto in divenire e quindi potrebbe slittare di qualche mese. L’ottimismo deriva dal fatto che rispetto alle aspettative dovremmo recuperare gran parte della nostra rete di destinazioni già in estate. La prudenza è dovuta alle frequenze: per intenderci alcune mete avevano quattro voli al giorno e ne avranno cinque a settimana. Per tornare al traffico pre-coronavirus pensiamo serviranno mesi e forse anni, dipende da come andranno le restrizioni».
Da lunedì scorso per fare fronte all’aumento delle presenze nel terminal sono state date nuove disposizioni di sicurezza: al Marconi entrano solo i passeggeri muniti di biglietto e gli operatori aeroportuali, gli accompagnatori devono rimanere fuori. «Dai termoscanner ai percorsi prestabiliti, fino al distanziamento, crediamo che l’aeroporto in termini di sicurezza sanitaria sia secondo solamente agli ospedali», sottolinea a tal proposito Bonolis, che guarda anche al supporto che potrebbe arrivare dal People mover: «Sappiamo che l’iter per tutte le certificazioni è ripreso e confidiamo nel fatto che i tempi siano rapidi. Sarà un elemento che aiuterà la crescita dei servizi che possiamo offrire e di conseguenza la nostra attrattività».
La prudenza è dovuta alle frequenze: alcune mete avevano quattro voli al giorno e ne avranno cinque a settimana Per tornare al traffico precoronavirus serviranno mesi e forse anni