Parco Nord, torna la Festa dell’Unità
Dal 27 agosto al 21 settembre al Parco Nord
Torna il 27 agosto la Festa dell’Unità. Sarà ridotta negli spazi e negli eventi a causa degli effetti del Covid ma cambierà anche stile, almeno nei progetti annunciati dagli organizzatori. Pane e politica e anche un approccio più «umano», alla Zuppi, sono gli ingredienti della kermesse che si terrà fino al 21 settembre al Parco Nord.
«Pane e Politica». Più che a Palmiro Togliatti, l’uomo in grigio del primo appuntamento nazionale (1951), la Festa dell’Unità di Bologna sembra dedicarsi a Gina Lollobrigida e Vittorio De Sica: l’Italia colorata che riparte. Neorealismo rosa. «In tutta sicurezza vogliamo regalare un fine estate di fantasia e solidarietà» promette Luigi Tosiani, segretario del Pd. Giovane e digitale, la chiama «Festa 1.0». Lele Roveri, da quando è nato organizza le kermesse ex Pci, la mette sul nazionalpopolare. «Piazza Maggiore al Parco Nord. Come si faceva 70 fa anni alla Montagnola. Le prime feste nel 1945 si chiamavano Grande scampagnata de l’Unità». Dopo 75 anni, l’era del coronavirus fa sognare una «politica buona». Il «pane» di Tosiani. Ritorno favolistico, da sinistra alla Comencini-Monicelli-Steno.
La Festa è l’ultimo baluardo in cui la politica mostra il suo lato umano, si trasforma in solidarietà invece che nel solito show
La sfida è dal 27 agosto al 21 settembre, quando finiscono le manifestazioni in città, compresa la Cena in piazza Maggiore, Festa dell’Unità con ambizioni alla Luchino Visconti. «A me piacerebbe una semplicità rappresentata dall’arrivo del Cardinal Zuppi, — racconta Roveri — di tutti quelli che si occupano degli altri. La Festa è l’ultimo baluardo in cui la politica mostra il suo lato umano, si trasforma in solidarietà invece che nel solito show».
Gli organizzatori sono al Parco Nord per i sopralluoghi. «Il problema adesso è la forma. Ci abbiamo pensato un pezzo se farla. Sarà tutto più piccolo, dal 50 per cento a un terzo. Molto dedicata alla città. Vediamo tanti locali chiusi, sappiano i loro problemi. Cerchiamo di creare una piazza tematica in cui potranno aprire, una piazza Maggiore loro.
Ci sono 15-20 stand per loro. Tutto ci fa immaginare un incontro fra di noi, più poveri, più distanziati, più disponibili, vorremmo sentirci più vicini nonostante tutto».
Per ora non sono previsti spettacoli. Problemi di sicurezza e di costi. Sarà comunque la Festa più grande d’Italia, in tempi di miseria generale. Dopo il disastro 2018 in Fiera, l’anno scorso di nuovo al Parco Nord la Festa raggranellò 130 mila euro di utili. «Abbiamo puntato sull’idea di una festa popolare e ha funzionato» dice Tosiani. «Non succedeva da tempo — sospira
Zingaretti e Renzi Di certo a Bologna arriverà Zingaretti ma si dovrebbe vedere anche Renzi
Roveri — Saremmo contenti se raggiungessimo la metà dei due milioni di incassi del 2019. I soldi contano eccome, ma vorremmo mostrare un modo dimenticato di stare insieme: sull’erba, con verande e pazienza se piove, a parlare e mangiare». È stato un ripensamento generale rispetto al pre virus, quando si prospettavano stand in più e rafforzamento della presenza dei privati.«Tutto è cambiato. La politica seria deve capirlo» dice Roveri.
La sfida sarà anche nel linguaggio che i dirigenti della sinistra sapranno trovare. Nicola Zingaretti ci sarà di sicuro. Si dovrebbe vedere anche Matteo Renzi. Il punto centrale saranno le elezioni amministrative 2021 a Bologna: il primo confronto fra i possibili candidati.