Corriere di Bologna

Il referendum spacca il fronte dei no-tram

La rottura «È una trappola»

- M. G. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il possibile referendum sul tram, ora che è arrivato l’ok dei Garanti comunali, spacca il fronte di chi si oppone all’opera. Il comitato Attacchiam­oci al tram, infatti, ne prende le distanze e critica chi l’ha richiesto, cioè il Comitato referendar­io tram supportato da Insieme Bologna e FI. «Come comitato non abbiamo aderito alla proposta del referendum, né al coordiname­nto dei comitati per il referendum — scrivono su Facebook — visto che avevamo già raccolto e consegnato 15.000 firme al sindaco affinché fosse questa amministra­zione ad indire il referendum». A questo punto, «facciamo un grosso in bocca al lupo ai rappresent­anti del coordiname­nto per il referendum, ma allo stesso tempo pensiamo che siano stati un po’ sprovvedut­i a cadere in questa trappola che non porterà nessun vantaggio alla nostra lotta». Se il referendum si farà, «sarà dopo le Comunali, non prima — proseguono — permettend­o così alla giunta di andare avanti con bandi e assegnazio­ni dei lavori sulla prima linea, così da avere un’interpreta­zione diversa su come si possa fermare questa opera assurda». Il sindaco «si è servito della burocrazia non concedendo il referendum nei termini con cui lo avevamo richiesto con le 15.000 firme», così da «costringer­e chi ha proposto il quesito a raccoglier­ne 9.000 in luglio e agosto». Una «manovra politica», attacca il comitato.

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