Corriere di Bologna

Il figlio di Zanardi e il gesto che commuove

- Di Marco Marozzi

«Io questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passa avanti». Niccolò, il figlio del campione Alex Zanardi ieri ha scritto queste poche parole vicino ad una foto della sua mano che tiene quella del padre che ha commosso la rete. Quelle mani sono l’arte dell’umanità. Contro tutti i disastri, le epidemie, le crudeltà e gli orrori.

«Io questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passa avanti». Niccolò, il figlio di Alex Zanardi ieri ha scritto queste poche parole vicino ad una foto della sua mano che tiene quella del padre che ha commosso la rete. Quelle mani sono l’arte dell’umanità. Contro tutti i disastri, le epidemie, le crudeltà, gli orrori. Meritano di essere più dell’incontro pur sublime fra un figlio e un padre: sono il ritratto del dolore e della volontà di continuare.

Niccolò e Alex Zanardi con la foto delle loro mani sono il manifesto più grande alle centinaia di migliaia di morti di questi mesi, l’opera d’arte che ancora manca capace di far nascere bellezza dalla sofferenza, farne memoria condivisa per le generazion­i. Manifesto involontar­io, dove un gesto intimo diventa un valore planetario? Le vie del cuore e del web sono infinite.

Niccolò appoggiand­o la sua mano su quella del padre non ha diffuso solo un messaggio di speranza per un grande uomo in coma, ha rappresent­ato l’anima di miliardi di persone che non sanno chi è Alex Zanardi. La foto è la prima opera d’arte sul massacro del coronaviru­s. Il segno di un mondo che si è perso e cerca di ritrovarsi. È un altro degli altri grandi orgogli di Alessandro Zanardi, bolognese classe 1966.

Uno che ha vinto, perso, insegnato: «Le corse rappresent­ano una bella fetta della mia storia, ma non sono di certo la parte più importante. Le mie più grandi passioni sono mio figlio Niccolò, le tagliatell­e al ragù di mia madre e mia moglie Daniela, non necessaria­mente in quest’ordine».

Le mani raccontano quel che è stato questo 2020. Come nelle splendide Pietà marmoree, nella Guernica di Picasso o nei Burri sul terremoto del Belice.

Le tragedie non sono superate. Il web di Niccolò è una strada indicata. Zanardi diventa il simbolo di un anno terribile in cui solo l’arte possiede il dono della rievocazio­ne, rende tangibile il ricordo e i sentimenti che vivono in esso. È l’invito all’azione da un uomo d’azione.

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La mano del figlio Niccolò su quella del padre Alex Zanardi
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