Loreni racconta vita, arte e pericolosi equilibri di un artista funambolo
Una guida al funambolismo? Sì, ma esistenziale. Andrea Loreni non è solo l’unico funambolo italiano in grado di compiere attraversate da altezze strabilianti come se nulla fosse, ma è anche un filosofo (teoretico) appassionato di Oriente, formatore, è stato performer di teatro di strada e nel suo percorso di ricerca artistica e di vita ha sempre cercato di unire lo Zen e il funambolismo.
Il suo libro appena uscito, Breve corso di funambolismo per chi cammina col vento (Mondadori) parla di questo e altro. Oggi Loreni lo presenterà nella diretta Facebook organizzata dalla Mondadori Bookstore di via D’Azeglio (ore 18.30, in dialogo con lui Sebastiano Zanolli) e saranno molti gli spunti di riflessione dell’incontro. Pensiamo ad esempio all’importanza del cavo che diventa un vero e proprio esercizio interiore. Scrive infatti l’autore che quando è lì «memorie e aspettative cessano di esistere. Insieme alle paure. E se non si ha paura di avere paura si può aprire la porta dietro la quale giace l’assoluto». D’altronde, è dal 2006 che si dedica alle camminate di questo genere e ha potuto sperimentare questo aspetto. Ma sarebbe riduttivo parlare soltanto di vertigini. Andrea ha camminato sopra l’acqua, immerso nel verde, per il cinema, la televisione, in pianura, in pendenza. In silenzio o accompagnato da suoni. (pa.ga.)