Corriere di Bologna

Sfida per l’Europa contro il Cagliari

Bologna contro il Cagliari di Zenga, testa a testa tra chi vuole vedere l’Europa Mihajlovic: «Spareggio? È troppo presto... Fisicament­e stiamo bene e bisogna rischiare»

- di Alessandro Mossini

Settantadu­e ore dopo il colpo sulla sponda blucerchia­ta di Marassi, il Bologna torna in campo ospitando al Dall’Ara il Cagliari, in uno scontro diretto per rimanere in scia al settimo posto.

Definirlo spareggio-Europa è eccessivo, ma stasera arriverà in città un Cagliari rinfrancat­o dalle ultime due vittorie. «E’ troppo presto per parlare di spareggi a dieci giornate dalla fine — osserva Mihajlovic — ma avremo di fronte un’ottima squadra reduce da due successi. Un gruppo che ha tanta qualità, con i vari Nainggolan, Joao Pedro, Simeone, Rog e Nandez: compliment­i a Giulini che ha costruito un bel Cagliari». E poi c’è un amico di quelli veri sull’altra panchina, oltre che un ex compagno di squadra: «Walter Zenga è un amico, ci sentiamo spesso al telefono e sono contento che sia tornato nel calcio italiano e stia facendo bene. Oltre ad essere stato uno dei portieri più forti del calcio mondiale, è un bravissimo allenatore e una bella persona». Parole al miele, ricordando gli anni insieme alla Sampdoria, ma stasera ognuno farà la sua parte e per Mihajlovic uno dei temi principali riguarda la scelta su chi mandare in campo. «Con questi ritmi, per forza di cose la partita diventa allenament­o. Non c’è tempo per recuperare, chi ha giocato deve riprendere, non si può caricare troppo e magari fai turnover: in campo vanno i più riposati, ovviamente valutando anche chi vai ad incontrare. Ma in fondo, se un giorno vogliamo andare in Europa, dovremo abituarci a giocare tre partite in una settimana...».

Il sorriso sornione di Mihajlovic è quello di chi ha un obiettivo ben chiaro in testa, in un futuro a breve termine o molto prossimo. Per puntare al settimo posto servirà una prestazion­e migliore di quella di Genova e il tecnico serbo traccia la strada. «Domenica l’atteggiame­nto è stato giusto ma serve più qualità. Dobbiamo rischiare, osare, prenderci responsabi­lità e sbagliare meno: riprendere dopo quattro mesi è difficile e vedo che anche le big sbagliano tanto. Più andremo avanti, più migliorere­mo: fisicament­e stiamo bene, corriamo più e meglio degli avversari». Anche per questo, tutti i titolari di Marassi «hanno dato disponibil­ità» per essere di nuovo in campo e «cercheremo di cambiare il meno possibile», in attesa di vedere poi che risposte arriverann­o dal campo. Mihajlovic può contare su Barrow, anche dopo le bacchettat­e a Genova: «Quando punta la porta fa molto più male che spalle alla porta, può fare entrambi i ruoli ma non abbiamo avuto ancora il tempo giusto per lavorarci. Ora può fare meglio da esterno», spiega il tecnico. Che poi la mette sulla psicologia, svelando la chiacchier­ata avuta lunedì con il gambiano. «Il coraggio è una dote importante, devi avere grande autostima pur conservand­o umiltà. A Musa ho detto che deve andare in campo pensando di essere il più forte, come facevo io: magari ero l’unico nello stadio a pensarlo e tutti mi credevano una pippa ma mi comportavo come se fossi il più forte. Servono sfrontatez­za e autostima».

E, in fondo, devono essere queste le doti del Bologna di Sinisa, che vuole vincere e stupire ancora.

«Gli ho detto che deve giocare pensando di essere il più forte, come facevo io»

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