Sfida per l’Europa contro il Cagliari
Bologna contro il Cagliari di Zenga, testa a testa tra chi vuole vedere l’Europa Mihajlovic: «Spareggio? È troppo presto... Fisicamente stiamo bene e bisogna rischiare»
Settantadue ore dopo il colpo sulla sponda blucerchiata di Marassi, il Bologna torna in campo ospitando al Dall’Ara il Cagliari, in uno scontro diretto per rimanere in scia al settimo posto.
Definirlo spareggio-Europa è eccessivo, ma stasera arriverà in città un Cagliari rinfrancato dalle ultime due vittorie. «E’ troppo presto per parlare di spareggi a dieci giornate dalla fine — osserva Mihajlovic — ma avremo di fronte un’ottima squadra reduce da due successi. Un gruppo che ha tanta qualità, con i vari Nainggolan, Joao Pedro, Simeone, Rog e Nandez: complimenti a Giulini che ha costruito un bel Cagliari». E poi c’è un amico di quelli veri sull’altra panchina, oltre che un ex compagno di squadra: «Walter Zenga è un amico, ci sentiamo spesso al telefono e sono contento che sia tornato nel calcio italiano e stia facendo bene. Oltre ad essere stato uno dei portieri più forti del calcio mondiale, è un bravissimo allenatore e una bella persona». Parole al miele, ricordando gli anni insieme alla Sampdoria, ma stasera ognuno farà la sua parte e per Mihajlovic uno dei temi principali riguarda la scelta su chi mandare in campo. «Con questi ritmi, per forza di cose la partita diventa allenamento. Non c’è tempo per recuperare, chi ha giocato deve riprendere, non si può caricare troppo e magari fai turnover: in campo vanno i più riposati, ovviamente valutando anche chi vai ad incontrare. Ma in fondo, se un giorno vogliamo andare in Europa, dovremo abituarci a giocare tre partite in una settimana...».
Il sorriso sornione di Mihajlovic è quello di chi ha un obiettivo ben chiaro in testa, in un futuro a breve termine o molto prossimo. Per puntare al settimo posto servirà una prestazione migliore di quella di Genova e il tecnico serbo traccia la strada. «Domenica l’atteggiamento è stato giusto ma serve più qualità. Dobbiamo rischiare, osare, prenderci responsabilità e sbagliare meno: riprendere dopo quattro mesi è difficile e vedo che anche le big sbagliano tanto. Più andremo avanti, più miglioreremo: fisicamente stiamo bene, corriamo più e meglio degli avversari». Anche per questo, tutti i titolari di Marassi «hanno dato disponibilità» per essere di nuovo in campo e «cercheremo di cambiare il meno possibile», in attesa di vedere poi che risposte arriveranno dal campo. Mihajlovic può contare su Barrow, anche dopo le bacchettate a Genova: «Quando punta la porta fa molto più male che spalle alla porta, può fare entrambi i ruoli ma non abbiamo avuto ancora il tempo giusto per lavorarci. Ora può fare meglio da esterno», spiega il tecnico. Che poi la mette sulla psicologia, svelando la chiacchierata avuta lunedì con il gambiano. «Il coraggio è una dote importante, devi avere grande autostima pur conservando umiltà. A Musa ho detto che deve andare in campo pensando di essere il più forte, come facevo io: magari ero l’unico nello stadio a pensarlo e tutti mi credevano una pippa ma mi comportavo come se fossi il più forte. Servono sfrontatezza e autostima».
E, in fondo, devono essere queste le doti del Bologna di Sinisa, che vuole vincere e stupire ancora.
«Gli ho detto che deve giocare pensando di essere il più forte, come facevo io»