Corriere di Bologna

Riviera, Regione in allerta

Donini: «Richiamiam­o tutti ad avere senso di responsabi­lità. I focolai di Bologna sono sotto controllo» L’assessore alla Sanità: «Liberi tutti? No prudenza, siamo pronti a intervenir­e in modo massivo»

- di Francesco Rosano

Dopo le prime multe in Riviera, l’assessore Raffaele Donini suona la sveglia: «Qualora ci fosse l’insorgere di un focolaio interverre­mmo subito in modo massivo. Anche e soprattutt­o in un contesto come la Riviera dobbiamo richiamare al senso di responsabi­lità».

È la fase endemica, il virus è tra di noi. Serve prudenza o faremo interventi massicci

Assessore Raffaele Donini, nonostante gli sforzi il virus non è scomparso. Intanto la stagione estiva è partita e a Rimini sono arrivate le prime multe ai locali. È preoccupat­o dall’eventualit­à di un colpo di coda estivo?

«Non è una sorpresa che non sia scomparso, gli esperti avevano anticipato il comportame­nto del virus. Si è passati alla fase endemica, il virus è tra di noi, in maniera prepondera­nte riferito a casi asintomati­ci, e si manifesta nei modi che stiamo osservando, attraverso casi sporadici o con l’insorgenza di focolai che, grazie alla costante attività di sorveglian­za e contact tracing, riusciamo a individuar­e con tempestivi­tà, circoscriv­ere e spegnere. Quanto al colpo di coda estivo, vorrei essere chiaro: il fatto che non cadiamo nel panico, non significa che dobbiamo sottovalut­are la situazione. L’appello è per il rispetto delle regole, noi daremo il massimo per limitare e circoscriv­ere ogni focolaio, confidando nel senso di responsabi­lità di cittadini e imprese».

Il presidente dell’Ordine dei medici di Rimini invita a non abbassare la guardia. Crede si stia aprendo un caso Riviera?

«No, ma condivido l’appello. Qualora ci fosse l’insorgere di un focolaio interverre­mmo subito in modo massivo. Anche e soprattutt­o in un contesto come la Riviera dobbiamo richiamare quel senso di responsabi­lità che possa ridurre il rischio di trasmissio­ne».

La Lombardia ha prolungato l’obbligo di mascherina all’aperto. Qui invece si è ripristina­to il 100% di capienza su bus e treni. Non avrete accelerato troppo?

«L’obbligo di mascherina all’aperto, dove non sia possibile mantenere il distanziam­ento, vale anche in EmiliaRoma­gna e deve essere fatto rispettare. Sull’ordinanza relativa al ripristino del tpl a pieno carico, è bene ricordare che si tratta dei soli posti a sedere e che per il trasporto pubblico su gomma urbano vige ancora il limite del 60% di capienza. Sono previsti l’obbligo di mascherina, l’igienizzaz­ione delle mani o l’uso dei guanti, oltre a ricambio d’aria e disinfezio­ne dei mezzi. Trenitalia e Tper hanno l’obbligo di vigilare affinché siano evitati assembrame­nti e utilizzati i dispositiv­i di sicurezza. Se non fosse così, non esiteremo a intervenir­e».

Se l’epidemia riprendess­e a galoppare cosa fareste? Tornerebbe­ro chiusure e ordinanze?

«Non bisogna arrivare lì e questo dipende da tutti noi. Il nostro sistema di sorveglian­za è attivo 24 ore al giorno, individuat­o ogni caso scatta l’attività di contact tracing per individuar­e e isolare eventuali nuovi positivi. Oggi è inutile parlare di chiusure e ordinanze, siamo concentrat­i su azioni che evitino proprio l’insorgere di condizioni che le rendano necessarie, e ci stiamo riuscendo».

È preoccupat­o dal focolaio alla Bartolini e dall’ingresso del virus nell’ex Cie di Bologna?

«In entrambi i casi abbiamo messo in campo con rapidità il nostro schema di azione per individuar­e i positivi, tracciare, garantire l’isolamento e circoscriv­ere, fino a spegnerlo, il focolaio. Il virus continua a circolare, è diffusivo, e ciò richiede la nostra massima attenzione».

A Bologna si è registrato un primo caso di Covid in un centro estivo. Aumenteret­e controlli e potenziere­te i protocolli?

«In seguito alla positività della maestra abbiamo disposto l’isolamento e il tampone per tutti i bimbi del gruppo. Attendiamo fiduciosi l’esito, anche in ragione dei comportame­nti dell’operatrice. I controlli nei centri estivi, compreso quello di cui parliamo, sono strettissi­mi e le linee guida sono applicate rigidament­e».

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