L’Arena Orfeonica
Oggi parte la rassegna «This is America». Poi musica, reading letterari e campi estivi per bambini
Anche nell’anno della proliferazione delle arene estive, favorita dall’emergenza covid-19, ritorna l’Arena Orfeonica di via Broccaindosso 50. Questa volta, però, non in coda all’estate come avvenuto in tempi recenti ma già a partire da stasera. Lo spazio che un tempo ospitava le serate danzanti di una storica società corale bolognese, nata nella seconda metà dell’Ottocento negli ex spazi ortivi del complesso di San Leonardo, è pronto dunque a proporre un programma ben più articolato rispetto al solito.
A base non solo di cinema, ma anche con musica, reading letterari, presentazioni di libri e campi estivi per i più piccoli. Grazie al coinvolgimento di varie realtà e associazioni e al contributo di volontari da anni impegnati a tenere lontano il degrado dalla zona. L’ampia rassegna «Notti Orfeoniche», che potrà contare anche su realtà che vivono e operano nei pressi come Làbas e AtelierSi, riparte però proprio dal cinema, da sempre un punto di riferimento per l’antica arena. Con una rassegna, «This is America», che trae il suo titolo da una canzone di Donald Glover che racconta la violenza e le pratiche discriminatorie della polizia sul popolo nero negli Stati Uniti. Un pezzo ritornato in auge nelle ultime settimane, da quando ha accompagnato molte immagini che arrivavano dalle rivolte negli Stati Uniti seguite all’omicidio di George Floyd. Per raccontare le conseguenze e le cause di quella violenza, Làbas ha infatti scelto cinque film che saranno proiettati alle 21,30 nei mercoledì di luglio con ingresso a 4 euro, abbonamento per tutto il pacchetto a 20 euro e prenotazioni al 331/1202761 o 349/6790250. Un percorso a ritroso che parte da «L’odio» del francese Mathieu Kassovitz, in occasione dei venticinque anni dalla
sua uscita e arriva agli anni Trenta, al tempo della «Grande depressione» americana, con il film «Furore» di John Ford con Henry Fonda. Nel mezzo il documentario di Roberto Minervini, «Che cosa fare quando il mondo è in fiamme?», riflessione sul razzismo in America e insieme ritratto intimo di una comunità che nell’estate del 2017, dopo una serie di brutali uccisioni di giovani africani da parte della polizia, era già stata profondamente scossa. E poi «Fa’ la cosa giusta» di Spike Lee, che per il trentennale verrà proiettato anche dalla Cineteca in Piazza Maggiore e al BarcArena, e «I Am Not Your Negro» dell’haitiano Raoul Peck. Un documentario sulla secolare questione dei neri tratto dal manoscritto incompleto «Remember This House» di James Baldwin, che mescola materiali d’archivio al proprio girato sullo sfondo dell’inedito testo letto da Samuel L. Jackson.
Dove Baldwin ricorda che «il mondo non è bianco, né lo é mai stato. Bianco è solo il colore del potere». Nel resto del programma figurano anche tre serate, dal 14 luglio, con cori bolognesi come il Komos, l’Alberani, nato da un’associazione che sostiene le donne operate di tumore al seno, e la Corale Orfeonica che gioca in casa dopo essersi ricostituita l’anno scorso. I reading vedranno protagonisti a fine luglio AtelierSi il 30 con «Non stare ferma nel vento», di e con Fiorenza Menni, e il giorno dopo Olga Durano con letture tratte da Italo Calvino. Tra i libri anche una curiosità, «Il nano rapito» (Damster) della bolognese Lorena Lusetti, che vede protagonista per la sesta volta l’investigatrice Stella Spada alle prese con più di un mistero. Compreso anche il recupero di un nano di gesso vecchio e malmesso, sottratto al giardino dell’Arena Orfeonica