L’estate urbana di DumBo tra parkour, cibo e musica
All’ex scalo di via Casarini il festival «Joint»: parkour, skate, urban art. Poi concerti, dj set e cibo fino a settembre
Èstata ribattezzata “Baia” la grande piazza rettangolare, coperta da una tettoia, cuore dell’estate di DumBO, lo spazio di rigenerazione urbana condivisa presso l’ex scalo merci Ravone di via Casarini 19, di proprietà delle Ferrovie e gestito dalla società Open Event. Duecento posti circa e una prima parte con tavoli per lo street food gourmet, dalle 19, curato da Tavola della Signoria e il bar affidato a Signature.
La seconda, più a ridosso del palco, dove poter sedere in panchine a base di bancali in legno per assistere a concerti, dj-set e spettacoli. Dopo la lunga inattività causata dal Covid-19, DumBO ripartirà domani con la seconda edizione di «Joint», festival sulla street culture che mette insieme lo sport con musica, danze, arti circensi, pur limitate dalle normative vigenti, e mercatini. In programma da domani alle 19 e sino a domenica nel grande capannone di fianco alla «Baia», che con i suoi 1800 metri quadri ospiterà esibizioni di parkour, skate, messi a disposizione, e aeree circensi.
A cura di Eden, associazione capofila del progetto Oz di via Stalingrado e attualmente gestore dell’Eden Park Zone a San Lazzaro di Savena, che potrebbe in futuro trovare accoglienza proprio dentro DumBO. «Joint» proporrà anche laboratori di urban-art, performance di danza urbana e musica sotto la tettoia della ‘Baia’. A seguire «DumBO Summertime» programma su www.dumbospace.it, vedrà alternarsi sino al 27 settembre attività a ingresso gratuito, con il solo obbligo della registrazione sulla piattaforma Eventbrite e con la disponibilità di spazi per il parcheggio delle bici.
Una ventina gli appuntamenti musicali già in calendario fino al 7 agosto affidati all’etichetta Maple Death Recor
ds e all’Orchestra Senzaspine. I venerdì si alterneranno alla console i dj di Shape e «roBOt Festival», con il sabato affidato al Mercato Sonato che porterà i live di Fake Jam (11 luglio), La Balotta Continua (18 luglio), Zaraf (25 luglio) e Los Pollos Hermanos (1 agosto).
Quattro anche i concerti curati dal «Bologna Jazz Festival», con Slow Gold (12 luglio), Guglielmo Pagnozzi & Voodoo Sound Club (19 luglio), Duck Jiuce (26 luglio) e CG&S (2 agosto). Per l’assessore comunale alla Cultura Matteo Lepore, quella di DumBO è una sperimentazione senza eguali, tanto che il Comune la sostiene con 50mila euro per quest’anno e 100mila per il prossimo, oltre ai contributi destinati alle varie realtà coinvolte. «Ci piacerebbe — dice Lepore — che DumBO divenisse una porta d’accesso alla città, non solo un posto di divertimento ma un luogo di trasformazione ambiziosa. Per questo stiamo preparando una convenzione, perché quello che vorremmo portare avanti è una trasformazione urbana orizzontale, come un distretto cooperativo, e non verticale, come accade per le città della finanza. Anche altri centri hanno riutilizzato momentaneamente caserme dismesse o capannoni ferroviari, che poi hanno portato magari a speculazioni. A noi piacerebbe che le sperimentazioni di questa fase di passaggio possano poi anche rimanere».
In questa direzione vanno pure i progetti autunnali confermati da Roberto Lippi, presidente di Open Event, e i tanti workshop previsti, di economia circolare, danza, installazioni e graffiti lettering. Quest’ultimo metterà a disposizione 50 metri di muro lineare con la guida di un team di street-artist locali, con l’obiettivo di rendere DumBO il primo hub ‘free graffiti wall’ di Bologna.