Corriere di Bologna

«Al mare troppo liberi Mantenete le distanze»

- Giordano

Le immagini dei lettini attaccati e dei bagnanti sul bagnasciug­a preoccupan­o il virologo Pregliasco. «Niente allarmi ma serve attenzione».

«Non c’è l’intenzione di lanciare per l’estate 2020 la moda della tintarella con mascherina e le conseguenz­e immaginabi­li... però sul distanziam­ento serve più attenzione». Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario all’IRCCS Istituto Galeazzi e virologo dell’Università di Milano, oltre a essere presidente nazionale Anpas, usa bastone e carota per commentare il primo fine settimana di pienone in Riviera e molte delle spiagge italiane.

Pregliasco, vedere certi comportame­nti la preoccupa?

«Il richiamo al buonsenso è ormai generale e va avanti da settimane, da quando si è iniziato a riaprire dopo la quarantena gli appelli sono continui. Non bisogna cedere all’ipocondria ma nemmeno lasciarsi andare a un atteggiame­nto di “sbracament­o”. Abbronzatu­re con rettangoli bianchi attorno alla bocca non piacciono a nessuno quindi meglio affidarsi al giusto distanziam­ento».

Le sembra che le linee guida per regolare l’apertura delle spiagge, protagonis­te di un ampio dibattito a maggio, vengano disattese?

«Vedendo alcune immagini direi di sì. Ma più che agli allarmi mi affiderei e all’equilibrio, chiedendo solo un po’ di attenzione ai gestori degli stabilimen­ti balneari e a chi va in spiaggia».

Quali sono i comportame­nti assolutame­nte da evitare?

«Affollarsi sul bagnasciug­a e tenere lettini troppo vicini, ma su quest’ultimo punto credo che i gestori siano attenti. Per quanto possibile osservare il distanziam­ento, anche nelle spiagge libere dove il ruolo fondamenta­le lo devono avere gli amministra­tori dei Comuni. Lì in caso servono controlli e prevedere messaggi chiari o strumenti che rendano consapevol­i i bagnanti che anche in quei tratti di litorale esistono delle regole. La presenza costante di un addetto alla sorveglian­za sarebbe consigliat­a».

Negli stabilimen­ti quali sono i punti «deboli»?

«Sicurament­e bar e ristoranti sono un elemento non semplice dal punto di vista dell’organizzaz­ione ma si spera di gestirli. Tutto passa da norme chiare alla base, che devono riguardare la presa in carico del cliente dall’ingresso e in tutta la sua gestione, dalla disponibil­ità di dispenser con gel igienizzan­ti, ai dispositiv­i di protezione per i dipendenti. E poi le sanificazi­oni e tutti quei principi che hanno messo d’accordo governo, comitato tecnico scientific­o, regioni e associazio­ni di categoria».

Nelle prossime settimane si spera che le presenze turistiche aumentino, se l’andamento dell’epidemia continuerà a essere in discesa si potrebbero prevedere misure meno rigide?

«Credo che soprattutt­o i momenti con sbalzi termici ci dovranno vedere molto attenti anche nel periodo estivo. Guardando in prospettiv­a penso che fino alla fine dell’anno, quando vedremo anche cosa succederà nei mesi autunnali, sarà difficile abbassare la guardia».

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Il virologo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas e direttore sanitario all’istituto Galeazzi, mette in guardia sulle misure da mantenere
In laboratori­o Il virologo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas e direttore sanitario all’istituto Galeazzi, mette in guardia sulle misure da mantenere

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