Fumata nera I nidi estivi partono con lo sciopero
Fumata nera in Prefettura. No di Cgil e Uil al rientro da lunedì (2 giorni)
Nessuna conciliazione sui nidi estivi: i sindacati autonomi Sgb, Adi e Cobas faranno sciopero, presumibilmente il 13 luglio, per esprimere il loro dissenso sul servizio che partirà lunedì. Intanto scoppia un’altra grana per il Comune che ha chiesto ai dipendenti degli uffici di rientrare due giorni la settimana: Cgil e Uil contrari.
Il tentativo di conciliazione in Prefettura ha fallito ed è certo che le cose sarebbero andate esattamente nello stesso modo anche se il Comune si fosse presentato con un dirigente o con l’assessora alla Scuola Susanna Zaccaria. Cosa che non ha fatto, se non attraverso una relazione scritta, dicono da Palazzo d’Accursio, pare per un disguido tecnico della Prefettura che la convocazione all’amministrazione comunale l’ha mandata solo ieri alle 13, cioè tre ore prima dell’appuntamento con gli autonomi. In ogni caso, dopo giorni di agitazione, da ieri è ufficiale: sui nidi estivi ci sarà lo sciopero. L’hanno proclamato Adi, Sgb, Cobas e la data sarà presumibilmente quella di lunedì 13 luglio.
Le sigle degli autonomi continuano a considerare, spiegano da Adi e Cobas, del tutto illegale un servizio che non era mai stato fatto prima. «Il servizio fatto così — dicono — è una cosa completamente nuova, serve un accordo per farla, oltre che un incentivo. Andava tutto organizzato prima, con tempi meno stretti e adesso pretendiamo che l’amministrazione mandi un ordine di servizio ai lavoratori e alle lavoratrici, visto che queste tre settimane di luglio nei nidi comunali non sono normate». Insomma, lunedì si parte, ma il malumore tra il personale, anche quello aderente a Cgil, Cisl e Uil è forte.
Dal canto suo l’amministrazione, che spiega di aver ricevuto la convocazione da Palazzo Caprara troppo tardi ieri per presentarsi al tavolo di conciliazione, nella relazione comunque inviata ha ripercorso le tappe che l’hanno portata fino al progetto che partirà lunedì e ha richiamato i tavoli pre-Covid dove si stava tentando un accordo con i sindacati proprio sulle attività nei nidi comunali a luglio. Ma non solo: ha richiamato il protocollo per le attività estive licenziato dalla Regione e messo nero su bianco che, a fronte delle 900 richieste arrivate dalle famiglie, quel servizio si può fare solo con personale comunale e nelle strutture comunali.
Intanto per Palazzo d’Accursio arriva un’altra grana. Ieri l’amministrazione ha annunciato, «dopo la condivisione con Cgil, Cisl e Uil» firmatarie del protocollo anti Covid, ha scritto, il rientro «in sicurezza» negli uffici, sempre da lunedì, dei dipendenti almeno per due giorni la settimana. Modalità, su decisione del direttore generale Valerio Montalto, che proseguirà fino a venerdì 25 settembre. «La progressiva completa riapertura al pubblico di tutti gli ufvoro
«Il servizio dei nidi a luglio non rientra nella legalità, ora ci mandino gli ordini di servizio»
fici — ha scritto il Comune ieri — con l’adeguamento delle misure organizzative di contenimento della diffusione del coronavirus, è un’esigenza introdotta dal Decreto Rilancio con l’obiettivo di assicurare la continuità dell’azione amministrativa». Per ora il rientro sarà limitato a due giorni la settimana, «fatte salve diverse e più ampie modalità di presenza oltre che modalità più ridotte legate a situazioni di particolare fragilità». In ogni caso il Comune conferma che «per questo particolare periodo il lavoro agile rimane una modalità di prestazione dell’attività necessaria a limitare la presenza del personale nelle sedi di lae garantire la rotazione dei dipendenti presenti negli uffici».
Ma su questa decisione si apre un nuovo fronte di scontro tra l’amministrazione Merola e Cgil e Uil. «Non siamo assolutamente d’accordo — mandano a dire Gladys Ghini (Cgil) e Loredana Costa (Uil) pochi istanti dopo la comunicazione di Palazzo d’Accursio —: il protocollo sarà anche stato condiviso, anzi discusso, ma non c’è un via libera». Resta la contrarietà al rientro di circa 2.200 dipendenti (non sono compresi quelli della scuola e i vigili e altre categorie già rientrate per un totale di circa 600 persone). «Lo smart working può proseguire fino al 31 luglio — aggiungono Costa e Ghini, osservando che la Regione o la Città metropolitana non si comportano come il Comune capoluogo —, così il Comune crea un precedente».
Il Comune chiede il rientro almeno due giorni la settimana, muro di Cgil e Uil