Annuncio di Eni: a Ravenna il più grande sito di stoccaggio Co2
Sorgerà a Ravenna il più grande centro al mondo di cattura e stoccaggio di anidride carbonica. Lo afferma l’ad di Eni. Bonaccini: progetto innovativo.
«Siamo pronti a candidare al primo bando del Fondo per l’innovazione europeo, il progetto per il nuovo hub di Ravenna che darà vita al più grande centro al mondo di cattura e stoccaggio di anidride carbonica (Ccs)». Lo afferma Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, in un’intervista al «Sole 24 Ore» in cui evidenzia che il progetto «ha ricevuto il pieno sostegno sia del governo, in primis del premier Giuseppe Conte, sia delle autorità locali, a cominciare dal governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini». «La cattura e lo stoccaggio di CO2 ha un’opportunità unica nell’area perché sfrutteremo, da un lato, l’immenso volume di stoccaggi che arriva dai giacimenti a gas offshore ormai esauriti del medio Adriatico», spiega Descalzi. «Dall’altro, metteremo a fattor comune in un grande progetto di economia circolare le infrastrutture esistenti ancora operative, insieme a nuovi sistemi di cattura della CO2 sui camini delle attività di Eni sulla terraferma unitamente ad altri impianti industriali nelle vicinanze». Descalzi nega conseguenze negative per le rinnovabili: «Il bisogno energetico è così ampio che non possiamo pensare di trasformare tutta l’energia esistente in prodotti completamente verdi. Anche Eni sta lavorando molto sul green, ma abbiamo bisogno di altri apporti e occorre sfatare l’idea che esiste solo una forma di energia. Se i prodotti finali sono “puliti” — sottolinea — perché li hai liberati del loro contenuto carbonico, allora quell’energia rappresenta un valido complemento». «È una strada che, come Regione — conferma a sua volta Bonaccini che si dichiara soddisfatto delle parole del numero uno di Eni— , insieme a una realtà qualificata come Eni intendiamo esplorare, perché si tratta di un’importantissima sperimentazione tecnologica per l’ambiente e per il clima, in grado, aspetto per nulla secondario, anche di riconvertire competenze e di creare lavoro qualificato».