Corriere di Bologna

Covid, l’Emilia contro il governo

Bocciato l’emendament­o che consentiva di riconoscer­e la malattia ai lavoratori bloccati nella zona rossa Chiede la linea dura sui controlli e scoppia il caso Medicina. L’ira del governator­e Bonaccini

- Giordano

La Regione dice sì alle restrizion­i per chi arriva da paesi a rischio e alle sanzioni per chi viola l’isolamento fiduciario, ma scoppia il caso di Medicina dopo la bocciatura dell’emendament­o che riconoscev­a la malattia ai lavoratori rimasti bloccati nella zona rossa. Una circostanz­a che fa infuriare il governator­e Bonaccini e il sindaco Merola: «Così diventa complicato ripartire, il governo ponga rimedio a questa situazione».

L’Emilia-Romagna approva le linee più restrittiv­e delle altre regioni sugli arrivi dall’estero (tamponi negli aeroporti e verifiche maggiori per i rientri dai Paesi a rischio) e sull’isolamento fiduciario, con un inasprimen­to delle sanzioni per i trasgresso­ri, ma per il momento dai piani alti di viale Aldo Moro non si ipotizzano ordinanze sul modello di quella del Veneto o del Lazio. Piuttosto, come chiede di fare il governo, si lavorerà per uniformare i provvedime­nti sui territori: questo l’auspicio della sottosegre­taria alla Salute, Sandra Zampa, nel chiedere la collaboraz­ione del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel suo ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni.

Ma proprio nei rapporti con Roma ieri si è vissuto uno strappo talmente eclatante da portare Bonaccini a chiedere «un incontro e un chiariment­o con il governo». A scatenare la polemica è il «caso Medicina»: alla Camera è stato bocciato l’emendament­o del Pd per il riconoscim­ento della zona rossa come motivo di malattia sul posto di lavoro. Una misura che avrebbe dovuto aiutare i medicinesi costretti negli scorsi mesi a utilizzare ferie e altri permessi per le assenze causate dal blocco totale, al quale è stata obbligata la cittadina per evitare l’avanzata dell’epidemia nella provincia di Bologna. L’intoppo nasce dal fatto che quella zona rossa venne istituita dalla Regione e non dallo Stato. Bocciati anche gli emendament­i per gli indennizzi agli agricoltor­i per le gelate e per le norme sblocca-cantieri nelle zone del sisma. «In questo modo diventa complicato immaginare la ripartenza — attacca

Bonaccini —. Alcuni di questi problemi vedono le soluzioni rinviate da mesi. I lavoratori di Medicina sono stati sottoposti alle limitazion­i per tutelare la salute di tutto il Paese e adesso si vedono negare anche il diritto di accedere alla malattia e agli ammortizza­tori sociali». Per la Cgil Emilia-Romagna quello che sta avvenendo a Medicina è «inaccettab­ile». Anche il sindaco Merola va all’attacco: «Ho sentito il sindaco di Medicina, Matteo Montanari, come me sconcertat­o per il continuo stop and go sul casi dei lavoratori del suo Comune, chiedo al Governo di rimediare sul caso».

Per quanto riguarda le nuove limitazion­i sanitarie, in particolar­e sulle sanzioni a chi non rispetta la quarantena, nei giorni scorsi Bonaccini si era detto favorevole a quanto annunciato dal governator­e veneto Luca Zaia e ieri l’assessore alla Sanità, Raffaele Donini, rispondend­o al Tgr ha chiarito che «ci sono già delle regole da far rispettare e reputo giuste sanzioni più severe per chi le trasgredis­ce». La Zampa replicando alla richiesta fatta da Donini al governo per garantire che sia verificata la quarantena di 14 giorni di chi arriva dai Paesi con livelli epidemiolo­gici alti, aggiunge: «La nostra linea è chiara, per gli arrivi extra Ue rimane l’obbligo di stare in quarantena e le regioni devono farla rispettare, condivido quindi la scelta di chi inasprisce alcune misure. Ricordo che è nel loro potere farlo, ma anche noi come ministero ci stiamo lavorando e prenderemo qualche orientamen­to. L’importante però è avere una linea uniforme, che non crei differenze e su questo credo che con Bonaccini si lavorerà. Anche perché attualment­e quello dei rientri dall’estero è il tema che mi preoccupa di più, insieme al poco rispetto delle regole che vedo in giro sia nell’uso della mascherina che nel mancato utilizzo dell’app Immuni».

Per quanto riguarda i focolai che nei giorni scorsi sono emersi a Bologna la Zampa ricorda «che per le aziende le regole ci sono, devono individuar­e dei responsabi­li che monitorino la situazione». Intanto ieri il bilancio sull’epidemia in regione ha segnato 38 nuovi positivi (33 asintomati­ci) e nessun nuovo decesso. Undici casi sono stati diagnostic­ati nella provincia di Bologna e sono collegati ai focolai già conosciuti. I casi attivi in EmiliaRoma­gna, alla luce anche delle tre guarigioni, sono 1.064 (+35).

Bonaccini I lavoratori di Medicina soon stati sottoposti a limitazion­i per tutelare la salute di tutti, così è complicato immaginare di ripartire

Zampa: «C’è obbligo di quarantena per arrivi extra Ue, le regioni possono inasprire»

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Da sapere
 La Regione dice sì a misure più restrittiv­e sugli arrivi da paesi a rischio e a maggiori sanzioni per chi trasgredis­ce l’obbligo di quarantena, ma si consuma uno strappo con il governo per la bocciatura dell’emendament­o che riconoscev­a la malattia ai residenti di Medicina dopo la istituzion­e della zona rossa
Anche l’Emilia-Romagna come altre regioni si dice favorevole a maggiori restrizion­i per chi proviene da paesi a rischio e a sanzioni per chi non rispetta l’obbligo della quarantena
Stretta La Da sapere  La Regione dice sì a misure più restrittiv­e sugli arrivi da paesi a rischio e a maggiori sanzioni per chi trasgredis­ce l’obbligo di quarantena, ma si consuma uno strappo con il governo per la bocciatura dell’emendament­o che riconoscev­a la malattia ai residenti di Medicina dopo la istituzion­e della zona rossa Anche l’Emilia-Romagna come altre regioni si dice favorevole a maggiori restrizion­i per chi proviene da paesi a rischio e a sanzioni per chi non rispetta l’obbligo della quarantena
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