Corriere di Bologna

Investire gli «utili» del Covid, nella crisi siamo come i siamesi

- SEGUE DALLA PRIMA Gabriele Bronzetti

Gli investitor­i - oculati e fortunatip­romuovono la crescita collettiva e sono premiati dalle plusvalenz­e, il capital gain, il guadagno di capitale. In guerra c’è sempre chi guadagna e in questa guerra virale ci sono stati due tipi di arricchime­nto.

Quello biologico, portato dagli anticorpi coniati da un organismo immunologi­camente fortunato, che si è difeso ed è guarito tanto da avere anticorpi da donare attraverso un prezioso trapianto di contante, liquido: il plasma.

Poi c’è l’altro arricchime­nto, quello solito e solido delle guerre: Amazon, Google, Netflix, industrie farmaceuti­che e di medicali che col virus sono scoppiate di salute. E con esse chi ci ha investito sopra in borsa.

Questo plasma, queste plusvalenz­e che fine faranno? Non è un arricchirs­i strano, non è come starsene chiusi in una roulotte piena d’oro nel mezzo di un terremoto? Se mentre si affogava tra le onde del destino qualcuno si è arricchito tra le onde del listino, per improntitu­dine e fortuna, è etico che si tenga quel denaro tutto per sé?

Quel denaro che senza Covid non si sarebbe trasformat­o, beninteso.

Non è assurdo pensare di devolvere parte di questi soldi virali ai meno fortunati e alla ricerca. Tutto torna, anche quello che sembra lontano nel tempo e nello spazio.

Negli anni dell’edonismo reaganiano e della finanza creativa bastava una laurea qualsiasi per diventare uno «yuppie» spesato in tutto e con stipendio da sogno; ora un ingegnere per mangiare deve contare sui genitori. Siamo partiti da gemelle peruviane lontane, e gemelli caduti insieme alla madre. Da Caino in poi essere fratelli non è bastato all’umanità. Si può sopravvive­re alla morte di un fratello. Anche a quella di un gemello, seppure dimezzati. Non si sopravvive invece alla morte di un gemello siamese, il plasma letale del soccombent­e prima o poi prende il sopravviss­uto. Nel bene e nel male tutti siamo siamesi e madri incinta, causa ed effetto della salute dell’Altro.

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