Corriere di Bologna

«Altro che frettolosi, era l’unico settore rimasto ancora fermo»

- Da. Cor.

Quando è subentrata all’ex collega Marilena Pillati nella delega alla Scuola, il braccio di ferro sul servizio estivo dei nidi era in corso già da anni. L’assessora Susanna Zaccaria si aspettava però che il coronaviru­s ammorbidis­se le posizioni, invece che inasprirle.

Zaccaria, partenza burrascosa per i nidi estivi dopo questi lunghi mesi di stop.

«Che sarebbe stato un problema far partire questo servizio era immaginabi­le. Ci sono stati molti problemi anche negli anni scorsi, non era certo una novità il dissenso. Ho sempre avuto l’idea che nell’emergenza ci si dovesse compattare, ma è un pensiero ingenuo. Ci sono irrigidime­nti che faccio fatica a spiegarmi».

E dello sciopero che dice?

«Lo sciopero è un diritto e va rispettato. È un peccato perché speravo ci si intendesse nelle reciproche intenzioni. Ci hanno attribuito cose che non ci appartengo­no. Mi dispiace».

I lavoratori dei nidi vi contestano l’apertura frettolosa.

«Non ci siamo mai lanciati a testa bassa in qualcosa di avventato in questi mesi.

Quando ci sono state le condizioni, cioè è arrivato il via libera del Governo e il protocollo della Regione, abbiamo fatto come in tutte le altre attività, cioè siamo ripartiti con la massima garanzia di sicurezza per le famiglie e per i lavoratori. Qualcuno doveva darmi qualche buona ragione per non aprire il servizio, era l’ultimo rimasto. Il nostro protocollo è il più rigido, siamo stati molto scrupolosi».

Le educatrici però si sentono poco valorizzat­e nella loro profession­alità per questo nido estivo post-Covid.

«Il Governo ha parlato di attività estive nei nidi, ma ha chiesto che a farle fosse personale titolato, non lo possono fare tutti. Io non ho fatto un bando per babysitter, ho coinvolto il personale più qualificat­o e profession­ale possibile».

Gli educatori, pur avendoli gratis, pare non si sottoponga­no ai tamponi. Meglio l’obbligator­ietà?

«Lo avrei reso obbligator­io, sì. Avrebbe dato più tranquilli­tà alle famiglie. Ma si continua a oscillare tra due estremi, da chi dice “basta con le regole” a chi dice “non voglio che i lavoratori rischino”».

” Zaccaria Se fosse stato per me avrei reso obbligator­i i tamponi per gli educatori dei centri estivi

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