Sinisa da record Già battute quattro big come nel 2004
Napoli, Atalanta, Roma e Inter. Quattro vittime eccellenti del Bologna di Sinisa Mihajlovic ma anche quattro buoni motivi per guardare all’Europa. L’obiettivo è concreto, il tecnico rossoblù non ne fa mistero e proverà a inseguirlo anche se privo di Roberto Soriano per le prossime due partite a causa di quell’espressione irriguardosa che non è sfuggita al fiscalissimo Pairetto nel silenzio di San Siro. Da Casteldebole annunciano ricorso per ottenere il dimezzamento della pena ma l’ambizione di Mihajlovic non cambierà a prescindere dalla presenza del suo numero 21. «Vincere così ci regala la speranza di lottare fino all’ultimo per un posto in Europa» ha detto Sinisa dopo la rimonta ai danni dei nerazzurri e la storia recente conferma che i suoi non sono soltanto sogni. Finora il Bologna infatti ha già battuto quattro squadre che avevano iniziato la stagione con un posto nelle coppe: Napoli, Atalanta e Inter in Champions, Roma in Europa League. Tre di questi successi inoltre sono arrivati in trasferta, due in rimonta (al San Paolo e al Meazza). Non era mai successo dall’arrivo di Joey Saputo che il Bologna fosse in grado di vincere quattro scontri di questa caratura avendo potenzialmente anche margini di miglioramento visto che il calendario opporrà i rossoblù a Atalanta,
Napoli e Torino. Durante le gestioni Renzo Menarini e Albano Guaraldi è arrivato qualche sporadico colpaccio ma per trovare una squadra capace di impensierire con continuità le grandi del campionato bisogna tornare fino alla presidenza di Giuseppe Gazzoni. Allora il Bologna non era soltanto una realtà di buon livello in Italia ma anche un nome pronunciato con rispetto negli stadi europei. Vincere contro le squadre che partecipavano alle coppe internazionali era una piacevole consuetudine. Nel corso di nove stagioni in Serie A, il Bologna di Gazzoni per ben cinque volte riuscì a sconfiggere almeno quattro avversarie partecipanti a Champions League, Coppa Uefa o Coppa delle Coppe. La prima volta avvenne addirittura da neopromossi con Igor Kolyvanov, Giancarlo Marocchi e Kenneth Andersson a guidare il gruppo di Renzo Ulivieri fino al settimo posto: le vittime furono Roma, Inter e due volte la Lazio. Si proseguì poi con l’annata magica di Roberto Baggio e dei suoi 22 gol che spalancarono le porte dell’Intertoto ma permisero anche di mandare ko nel girone di ritorno Inter, Vicenza, Lazio, Udinese e Sampdoria. Quel Bologna pretendeva un posto al sole in Europa e l’anno successivo travolse ogni avversario fino ad una manciata di minuti dalla finale di Coppa Uefa, confermando però poi la sua presenza nel torneo battendo anche l’Inter allo spareggio. Arriviamo quindi al 2001/02 di Francesco Guidolin, del record di 52 punti e dei successi su Lazio, Parma, Inter e Milan che consentirono di tornare in Intertoto arrivando fino alla finale, beffati contro il Fulham dalla tripletta di Inamoto. Quella resta purtroppo l’ultima traccia di rossoblù nelle coppe europee ma le squadre di alta classifica in Italia continuarono ad incassare sconfitte anche nelle stagioni successive, persino in quella terminata con la retrocessione dopo aver sognato l’Europa fino a marzo. Nel 2004/05 il Bologna infatti fu in grado di sconfiggere Milan e Roma (Champions), Udinese e due volte Parma (Coppa Uefa). Sono serviti però ben tre lustri per tornare a sognare e inanellare nuovamente almeno quattro successi capaci di spalancare gli occhi della squadra sulle proprie capacità. Ora tocca alla formazione di Mihajlovic e dei suoi giovani ambiziosi e spregiudicati: un Bologna che finalmente è tornato a studiare per l’Europa.