Il patto dei giovani per Bologna 2021 E il Pd apre l’iter per il candidato
Gli assessori Lepore, Lombardo e Aitini verso un accordo per esprimere una candidatura unica
Prove di colazione dei «giovani bastardi» dietro le quinte di Palazzo d’Accursio per arrivare con una candidatura unica per le Comunali da presentare al Pd. E mentre Lepore, Lombardo e Aitini «trattano», il Pd scalda i motori per la direzione che si terrà la prossima settimana e che darà lo star alla macchina elettorale.
La prossima settimana la direzione dem darà lo start alla corsa delle Comunali
Tanto tuonò che piovve e dopo le indiscrezioni, le voci di corridoio e le anticipazioni, è arrivato il momento per il Pd bolognese di aprire ufficialmente la campagna per le elezioni amministrative 2021.
Sarà infatti la direzione dei dem convocata per la prossima settimana a dare lo start alla corsa per Palazzo d’Accursio nel campo del centrosinistra, già incandescente ai nastri di partenza per la rosa di nomi che trapelano: dagli attuali assessori Matteo Lepore, Alberto Aitini e Marco Lombardo, passando per big della società civile come il rettore dell’Alma Mater, Francesco Ubertini, figure politiche di peso come l’ex ministro Gian Luca Galletti e outsider ambiziosi come il presidente Acer, Alessandro Alberani, e l’avvocata Cathy La Torre.
Tanti, troppi e forse molto in anticipo rispetto ai tempi: per questo la direzione dem sarà all’insegna del mantra «no nomi, sì programmi». Ma la novità che trapela nelle ultime ore negli ambienti dell’amministrazione comunale e del Pd sarebbe quella di un patto in corso tra i giovani assessori per collaborare e non dividersi: un modo per arginare le possibili interferenze dei vertici del partito nazionale o di figure di peso come il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nell’indicare altre soluzioni. Una rivalsa generazionale dei giovani amministratori vicini al sindaco Virginio Merola in questi anni e rappresentazione dei «semplici bastardi» auspicati dal primo cittadino per la sua successione.
Lepore, Aitini e Lombardo negli ultimi giorni avrebbero intensificato i contatti, ma ovviamente è presto per capire se preferiranno questa strada piuttosto che avventurarsi nella sfida delle primarie, che restano in ogni caso l’ipotesi più accreditata alla luce di un mosaico ancora lontano dall’avere tutte le tessere al proprio posto. Di tutto questo, nonostante si sottolinei che è ancora presto avanzare nomi, si inizierà a discutere in casa dem dai prossimi giorni dopo la direzione del partito, guidato a livello provinciale dal segretario Luigi Tosiani, che aprirà il percorso programmatico e di ascolto nei circoli per individuare quali temi iniziare a mettere in agenda. Idee, ascolto e partecipazione saranno le linee di indirizzo fino alla Festa dell’Unità, prevista come sempre da fine agosto a metà settembre al Parco Nord, che diventerà poi il vero palcoscenico per misurare umori e passioni del popolo di centrosinistra.
Tra gli stand e i dibattiti, osservando chi e quanto partecipa, si capirà molto di più su dove venti e correnti indirizzeranno la bussola. A oggi, molti dicono, sarà lo storico appuntamento di tarda-fine estate bolognese a segnare il cronoprogramma per la scelta del futuro candidato sindaco ma il livello del battito è già alto e i prossimi mesi tra i dem bolognesi si preannunciano in ogni caso caldi, non solo per le temperature.
Lo schema ambito è quello di replicare una coalizione allargata, sul modello di quanto fatto da Bonaccini con la vittoria delle elezioni regionali, che proprio a Bologna aveva visto uno degli esiti numericamente più positivi per il centrosinistra. Sarà importante capire anche chi avrà la capacità maggiore di dialogare con realtà come le Sardine, importanti per il successo di Bonaccini e ieri tornate sulla scena annunciando che saranno in tour elettorale nelle regioni che andranno al voto a settembre e sicuramente attivissime nelle votazioni di Bologna 2021: da questo punto di vista Lepore sembra aver creato in questi mesi il collegamento più forte con Mattia Santori e gli altri attivisti.
È chiaro che se il livello di confronto interno in vista di possibili primarie dovesse rischiare di sfociare in spaccature prenderebbero quota figure a livello di partito sempre rilevanti sotto le Due Torri: tra i nomi in circolazione non manca mai quello del parlamentare Andrea De Maria. Molto dipende da quanto grandi siano le ambizioni dei giovani «semplici bastardi».