I pm contabili chiedono 100mila euro a Bernini di FI
La Corte dei Conti chiede al politico di Forza Italia Bernini di risarcire un danno contabile da 100mila euro per Aemilia. A due poliziotti, 200mila a testa.
La Corte dei Conti chiede indietro 700mila euro per le casse dello Stato a 4 imputati del processo all’ndrangheta Aemilia. Lo hanno reso noto il presidente della sezione regionale della giustizia contabile Tammaro Maiello e il procuratore regionale Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, che ieri hanno presentato il rapporto sull’attività del 2020 in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. La Procura contabile ha presentato il conto ai due poliziotti Domenico Mesiano e Antonio Cianflone (200mila euro ciascuno), a un dipendente comunale condannato per abuso d’ufficio e all’ ex presidente del consiglio comunale di Parma Giovanni Paolo Bernini, esponente di Forza Italia. Quest’ultimo, seppure uscito indenne perché prescritto dalla corruzione elettorale, non si è potuto sottrarre alla citazione in giudizio da parte della Procura contabile che, ha spiegato Selvaggi, ha acquisito «il versamento di 50mila euro al fine di ottenere l’interessamento dei partecipanti al sodalizio criminoso per il procacciamento di voti». Il danno contestato è di 100mila euro, pari al doppio dell’utilità patrimoniale di cui vi è riscontro nel processo penale. «Non è stato mai dimostrato alcun versamento» ribatte Bernini. La giustizia contabile regionale nell’anno della pandemia ha emesso 46 sentenze, di cui 40 condanne al risarcimento all’erario per 9.953.111 euro. Tra queste, 15 hanno riguardato reati commessi da dipendenti pubblici e 6 per assenteismo. Con lo smartworking, il lavoro non è stato rallentato permettendo l’emissione «di 311 provvedimenti, 20 in più rispetto al 2019» ha sottolineato il presidente Maiello.