Corriere di Bologna

Nidi e materne, i sindacati incalzano «Stop, poi meno ore e classi più piccole»

Fascia 0-6 Le richieste

- Da. Cor. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Cresce il malcontent­o delle lavoratric­i e dei lavoratori dei nidi e delle materne comunali. «Chiudiamo subito nidi e scuole dell’infanzia — attacca Sgb —, è stata predispost­a la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado tranne lo 0-6: è una follia. Nelle ultime settimane nei nidi e nelle scuole dell’infanzia i contagi sono aumentati a dismisura, ma l’amministra­zione non ha emesso alcun nuovo provvedime­nto per limitare la diffusione del contagio». Quindi gli autonomi lanciano la palla: «È urgente una nuova organizzaz­ione con tempi di permanenza più ristretti e sezioni numericame­nte ridotte», ma nell’immediato « bisogna chiudere in via cautelare nidi e scuole dell’infanzia, fino a quando non rientra il picco» del contagio. La riflession­e su una possibile riduzione del servizio a mezza giornata si sta facendo anche in casa Cgil che ieri ha chiesto un incontro sul tema a Palazzo d’Accursio. Perché se non si opta per la riduzione del servizio, lunedì, quando inizierà la Dad per elementari, medie e superiori e una parte del personale di nidi e materne chiederà dei congedi, la situazione sarà ancora più complessa. «Quindi cosa fa il Comune? — racconta un’educatrice di nido con un part rime pomeridian­o —. Sta chiamando chi fa tre ore il pomeriggio, chiedendo la disponibil­ità di fare il mattino da altre parti. Il che significa ruotare su più scuole, rompere le “bolle”, aumentare le possibili quarantene». Il Comune ormai ha «raschiato il fondo del barile» della graduatori­a e lunedì sarà ulteriorme­nte in difficoltà, perché saranno molte educatrici a chiedere di stare a casa con i figli in Dad. E lo ha chiesto anche la Funzione pubblica della Cgil ai sindaci della Città metropolit­ana: «Chiediamo che i dipendenti che si trovano in situazione di non poter svolgere il lavoro agile possano nell’attesa esercitare altre opzioni come permessi retribuiti e assenze ad altro titolo per accudire i figli in età scolare». Ma la domanda che una parte dei lavoratori dello 06 si fa in queste ore è: se il personale con figli in età scolare prende congedi e permessi, quelli che lavorano come fanno, da soli, a garantire i servizi?

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