Corriere di Bologna

In regione avanza l’arancione scuro

Dopo Imola e Bologna, stretta da Ravenna a Rimini. Scuola, cresce la protesta: ricorso contro l’ordinanza

- Marina Amaduzzi marina.amaduzzi@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Mezza regione scivola nell’arancione scuro: Dopo Bologna e l’Imolese, da martedì stessa sorte per la Romagna, eccetto Forlì. Sul fronte scuola, cresce la protesta per la chiusura al 100%: si prepara il ricorso contro l’ordinanza regionale.

Il vaccino

Da domani anche gli anziani over 80 anni potranno prenotarlo. Il via da martedì

Nuove dosi

Entro la fine di marzo arriverann­o 570mila nuove fiale, in 136mila con la seconda dose

L’arancione scuro si estende sul territorio e diventa quasi il colore predominan­te dell’Emilia-Romagna. Dopo tutta l’area metropolit­ana di Bologna, l’intero Imolese e quattro comuni del Ravennate da martedì e per due settimane anche la Romagna, a parte il distretto di Forlì, rafforza l’arancione. Una decisione frutto di una intera giornata di incontri tra la Regione, l’Ausl della Romagna e i sindaci interessat­i. «Abbiamo il dovere di ascoltare le autorità sanitarie e fare tutto ciò che possiamo per fermare la ripresa del contagio, più veloce a causa di nuove varianti e ora in grado di colpire maggiormen­te anche giovani e giovanissi­mi», commentano il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore alla Sanità Raffaele Donini.

I dati in Romagna

La Romagna è da giorni un’osservata speciale. «Da almeno dieci giorni c’è un aumento dei casi — ha dichiarato venerdì sera a Teleromagn­a il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori —, sui nostri 8 distretti almeno 6 hanno superato la soglia dei 500 casi ogni 100.000 persone». Nella stessa trasmissio­ne Bonaccini si dichiarava pronto a nuove chiusure. «Da lunedì non saremo in zona rossa come regione ma se non andiamo ad arrestare la curva di crescita non è escluso che noi come altre regioni lo si possa diventare. Non lo siamo mai stati dalla scorsa estate in poi, però nessuno è immune dal rischio di aumento dei contagi». Aggiungend­o che «oltre alla città metropolit­ana di Bologna, altre province, comprese quelle romagnole, dovranno valutare, i sindaci in primo luogo assieme alle Ausl che forniscono i dati, se valga la pena fare interventi cautelativ­i o andare avanti così come stiamo andando avanti». I sindaci, a parte quello di Forlì, hanno quindi dato il via libera alla stretta. L’ordinanza, che Bonaccini pubblicher­à a breve, sarà in tutto e per tutto come quella già in vigore nei territori di Bologna e Imola. «Per la prima volta da quando è iniziata un anno fa questa pandemia così drammatica — conclude Bonaccini—, questa terza ondata vede le cosiddette varianti, in particolar­e quella inglese, colpire soprattutt­o i più piccoli e la trasmissio­ne del contagio è molto più rapida».

Casalecchi­o inasprisce

I contagi da coronaviru­s in regione come detto restano alti. Ieri 2.542 positivi in più, il 7,9% dei tamponi fatti (32.129). Bologna ancora la provincia più colpita con 541 nuovi casi, seguita da Modena con 497,poi Ravenna (303), Reggio Emilia (247), Rimini (238), Cesena (164), Parma (151), Ferrara (125), Piacenza (110), Forlì (84) e Imola (82). Sono 32 i nuovi decessi, di cui 10 a Bologna. Ci sono 214 persone in terapia intensiva (+3 rispetto a venerdì), 2.178 negli altri reparti Covid (+87). Da ieri tutto il Bolognese è in zona arancione scuro e a San Benedetto Val di Sambro, che aveva proclamato un suo piccolo lockdown domenica scorsa con screening di massa e vaccini al personale scolastico e agli anziani, si festeggia per aver evitato la zona rossa. «Su 2.628 tamponi eseguiti in due settimane — informa il sindaco Alessandro Santoni su facebook — il 63% di tutti i residenti, sono risultate positive 57 persone: questi numeri attestano l’indice di positività del Comune, cioè il numero di positivi per tampone, al 2,2%, pari ad un terzo di quello medio nazionale, ieri (venerdì, ndr) al 6,2%». La stessa Ausl ha dichiarato il comune dell’Appennino bolognese «sotto controllo». Ieri è toccato al sindaco di Casalecchi­o di Reno Massimo Bosso dare un giro di vite. «La situazione dei contagi ha toccato il picco più alto da inizio pandemia», spiega il sindaco, indicando in 544 casi ogni 100.000 abitanti la soglia raggiunta, «il dato più alto in provincia dopo San Benedetto Val di Sambro». Dunque l’ordinanza che da domani ferma sport e attività motoria nelle palestre, nelle piscine e nei centri sportivi, pubblici e privati, anche all’aperto, nonché delle attività didattiche extrascola­stiche e impone più controlli anti-assembrame­nti in centri commercial­i e mercati.

Vaccini agli over 80

Domani anche gli anziani con

più di 80 anni possono prenotare il vaccino anti-Covid che comincerà ad essere somministr­ato dal giorno dopo. In Emilia-Romagna sono già stati vaccinati quasi 84mila (83.801, per l’esattezza) over 80, tra degenti delle Rsa, assistiti a domicilio e cittadini di 85 anni e oltre, 15.470 nel solo territorio bolognese. Sono invece quasi 136.000 gli emiliaroma­gnoli già immunizzat­i con la seconda dose, su oltre 380.000 somministr­azioni totali, 10.000 delle quali fatte ieri. «Se avessimo le dosi potremmo vaccinare oltre 40.000 persone al giorno», ha ricordato Bonaccini annunciand­o che entro fine marzo arriverann­o 570 mila dosi.

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