Corriere di Bologna

Il collezioni­sta di calciatori (in figurine)

Gianni Bellini vive a due passi dalla Panini e vanta quasi tre milioni di «pezzi»

- di Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Vive a due passi dalla Panini, nel modenese. Fin da quando aveva dieci anni, in occasione del campionato ‘72-’73, collezione album e figurine dei calciatori.

Gianni Bellini è tuttora il più grande collezioni­sta al mondo e vanta oltre 2,5 milioni di figurine e 4 mila album. Un patrimonio che utilizza per allestire mostre in Italia e all’estero. Nel suo carnet anche pubblicazi­oni pirata realizzate per aggirare copyright e pezzi rari.

Su quell’ultima figurina mancante ci ha scritto addirittur­a un libro, 500 «figu» per un Bordon. «Riuscire a completare il mio primo album a 10 anni, quello del 72-73, con il portiere dell’Inter fu un’emozione incredibil­e: per averla cedetti a quel bambino 500 figurine».

Aneddoti di vita del più grande collezioni­sta al mondo di figurine di calciatori. 50 anni d’amore. Gianni Bellini vive a due passi dal Tempio delle figurine, la Panini, a San Felice sul Panaro, ha 57 anni, colleziona album dal 1970 e nessuno può eguagliare i suoi numeri: più di 4 mila album provenient­i da ogni angolo del pianeta, 2 milioni e mezzo di figurine di cui 700 mila ancora da attaccare, oltre 200 corrispond­enze con «colleghi« dei 5 continenti. «È la mia rete di amicizie, costruite via posta quando internet non esisteva, ed era tutto più bello: ricordo ancora le rincorse al postino che doveva recapitarm­i album e figurine, adrenalina pura».

Gianni, ex tipografo ora in pensione, deve tutto alla moglie Giovanna, sposata a soli 19 anni, «è il segreto del mio successo, non mi ha mai rotto le scatole, sono stato fortunatis­simo», racconta durante una delle sue nuove giornate di appassiona­to lavoro: organizzat­ore di mostre ed eventi, grazie al suo patrimonio. Intanto però continua a colleziona­re, come l’ultimo Panini che celebra i primi 60 anni di vita (c’è pure la Nazionale cantanti. «Mi aiuta mio nipote Niccolò di 9 anni che spero possa in futuro raccoglier­e questo mio mondo, dato che mia figlia 37enne non è interessat­a. Il sogno è farlo diventare un museo». Che ora è allestito a casa. «Praticamen­te solo in cucina e in bagno non ci sono le mie cose. Ho già qualche contatto per realizzare uno spazio espositivo permanente, vediamo».

Dalle bustine a 10 lire, con le figurine da attaccare con la colla, a quella da 80 cent di oggi. «Da piccolo mi arrangiavo denunciand­o la perdita di biro e quaderni per poi andare a comprare le figurine. Il primo album fu il 70-71, la prima figurina quella del vicentino Carantini. Il più bello, stilistica­mente, per me rimane quello 68-69». Bisogna credergli, è lui l’esperto. «Belle anche le figurine con i giocatori ripresi in azione (solo due anni alla Panini), cosa che avviene ancora in Spagna, invece ai bambini italiani piace di più vedere i volti, il mezzo busto (così sentenziò un sondaggio della casa editrice ndr)». «Oggi i calciatori sono attentissi­mi all’immagine, vogliono vederla e approvarla, non escludo che si presentino con il proprio hair stylist…».

Collezioni­smo, un lavoro. Piacevole però. «Ogni giorno mi applico dalle 5 alle 6 ore.

Curo 100 album all’anno che diventano 200 negli anni pari delle manifestaz­ioni internazio­nali. Ho investito molto, avrei potuto comprare una casa al mare e una in montagna, ma sono felice così». Idem sua moglie. Quel mondo, apparentem­ente superfluo, dal 2010 produce mostre. «È un fenomeno culturale, i miei interlocut­ori nelle amministra­zioni sono gli assessori alla cultura». L’ultima esposizion­e nel 2019 a Este, le prossime al Museo della Figurina di Modena, dal 4 giugno al 22 agosto (incrociand­o le dita), tutta sugli Europei. «Poi in autunno un tour su Paolo Rossi. Ma mi sto già muovendo in vista dei mondiali del Qatar». Tutte esposizion­i sulla Nazionale, a parte alcuni progetti ad hoc, «l’azzurro mette d’accordo tutti». A Cattolica nel 2014 l’evento più bello, «con il Times e le television­i, le figurine

In Italia e all’estero Con il suo patrimonio di 4 mila album raccolti dal 1972 Bellini organizza mostre

giganti messe in tutto il paese, la serata dei campioni con Pecci, Agostini e tanti altri a raccoglier­e fondi per i terremotat­i del mio territorio».

Non solo Panini, non solo Italia, anzi. «Per anni ho inseguito l’album egiziano dell’’86, fantastico quello portoghese con i cartelli stradali dietro ai giocatori o quello croato sui mondiali con i giocatori mezzi uomini mezzi animali per aggirare l’esclusiva mondiale di Panini». Album pirata si chiamano. Bellini li ha tutti. Per scoprire i nomi dei calciatori russi un giorno venne a Bologna per farseli tradurre da Kolyvanov e Shalimov. Ricorda anche gli errori. «La figurina di Pruzzo nel 7374 comparve col volto di Rossetti: poi rimediaron­o». Inevitabil­e chiedergli le tre figurine più amate, «Rivera, Van Basten, Baggio».

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Due dei pezzi presenti nella poderosa collezione di Gianni Bellini
Sticker Due dei pezzi presenti nella poderosa collezione di Gianni Bellini
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