Corriere di Bologna

Felice (Pd) avvisa Italia viva: «Sul caso Arabia faccia chiarezza»

Felice, l’economista Pd: su Renzi e l’Arabia Saudita serve chiarezza

- Francesco Rosano @ilRosano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Emanuele Felice della segreteria nazionale Pd apre il dossier Italia viva: «Vogliono allearsi a Bologna? Serve chiarezza su Renzi e l’Arabia Saudita».

” Mi auguro si trovi l’unità su Lepore, è quello che interpreta meglio la continuità con la giunta Merola

Responsabi­le Economa del Pd nazionale, vicinissim­o a Nicola Zingaretti, bolognese d’adozione (tessera al circolo Pd Centro storico), Emanuele Felice è stato dall’inizio uno degli sponsor della candidatur­a a sindaco di Matteo Lepore. Ora che il percorso nel Pd sta per chiudersi, e l’attenzione si concentra sulle alleanze, apre anche sotto le Due Torri il dossier Italia viva.

Professore, le quotazioni di Lepore sono cresciute nelle ultime settimane. L’endorsemen­t di Virginio Merola, la stima di Stefano Bonaccini, i segnali distensivi di Andrea De Maria. Come finirà?

«A me pare che la situazione stia evolvendo bene. Io come cittadino di questa città e come iscritto al Pd di Bologna ho sempre espresso la mia preferenza per Lepore, è stato un bravo assessore, come Alberto Aitini e Marco Lombardo, ma è quello che rappresent­a la giusta continuità con la giunta Merola, che ha ben operato rilanciand­o la città anche sul piano culturale e turistico. Su punti programmat­ici come le disuguagli­anze, o l’ambiente, sento una maggiore vicinanza alle sue priorità. È naturale che dopo il secondo mandato si sia aperto un confronto, reso più complicato dalla pandemia. Io spero che si concluda nel modo più inclusivo possibile su un nome solo».

Cioè quello di Lepore. Crede ancora possa diventare il candidato di tutto il partito?

«Penso e mi auguro di sì, anche perché altri nomi unitari francament­e non ne vedo... Matteo mi sembra in grado di parlare sia a sinistra che al centro, non è quel candidato schiacciat­o a sinistra che sostiene qualcuno».

E se invece si faranno le primarie?

«Saranno per noi e per tutta la città un momento di confronto importante, come sono sempre state. Ma compatibil­mente con la situazione sanitaria».

Capitolo alleanze. A Roma il segretario Nicola Zingaretti batte sull’asse con il M5S e Leu, qui a Bologna si lavora per tenere dentro più realtà possibili. Qual è la strada giusta secondo lei?

«Io penso che si debba innanzitut­to evitare di staccare la sinistra, quando in altre occasioni è accaduto non è andata bene. Siamo il partito che ha la lotta alle disugua

” Le primarie? Compatibil­mente con la situazione sanitaria sarebbero un momento di confronto

glianze e i temi dell’ambiente nel suo orizzonte, da lì dobbiamo partire. Dopodiché, com’è avvenuto in altre realtà, sono abbastanza favorevole ad alleanze con forze liberali, mi riferisco ad Azione o a +Europa, ma anche a realtà civiche di orientamen­to cattolico. Per quanto riguarda Italia viva non ho nulla contro i suoi rappresent­anti e militanti a Bologna, ma c’è un problema piuttosto serio».

Quale?

«Il problema riguarda la vicenda di Matteo Renzi e l’Arabia Saudita. Bologna è la città di Patrick Zaki, l’Arabia Saudita un Paese dove ci sono migliaia di persone ingiustame­nte incarcerat­e e torturate, uno dei regimi più oppressivi al mondo di cui Renzi di fatto è diventato uno degli sponsor. Un regime che è incompatib­ile con i valori del Pd, come con quelli di tutte le democrazia del mondo. Lo dimostra l’ultima denuncia dell’amministra­zione Biden sulle responsabi­lità del principe saudita nel terribile delitto Khashoggi. Se vogliono allearsi con noi, devono prendere le distanze da tutto questo».

In pratica sta chiedendo a chi agli esponenti bolognesi di Italia viva di prendere le distanze da Renzi...

«È una questione di valori. Di certo dimostrere­bbero di non essere quel partito personale di cui molti parlano. Io credo che se Italia viva a Bologna vuole allearsi con il Pd deve fare chiarezza. Decidano loro come e chi deve farlo».

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Dem Emanuele Felice

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