Bellocchio, Bertolucci, Lizzani e il ritratto popolare di Pasolini Il cinema militante in streaming
Un documentario su Roma e Bologna in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche del maggio 1968. Due città che si ritroveranno al voto amministrativo tra qualche mese, poste allora a confronto dal regista bolognese Carlo di Carlo, collaboratore di Pasolini e Antonioni. Nel suo «Bologna-Roma. Due città due volti» viene enfatizzata l’ottima organizzazione del capoluogo emiliano gestito da giunte di sinistra, la vicinanza fra cittadini e istituzioni, l’espansione demografica ordinata e l’assoluta mancanza di squilibri sociali e urbanistici. All’altro capo, invece, il groviglio di contraddizioni di Roma, capitale della speculazione edilizia, della corruzione, del malgoverno democristiano.
Un lavoro su commissione, per il Pci, con testimonianze dell’allora sindaco di Bologna Guido Fanti, oltre che di Renzo Trivelli e Aldo Natoli, esponenti del Pci romano. Il film è uno dei documenti che si possono ora vedere in streaming, con donazione libera, grazie alla piattaforma bolognese OpenDDB - Distribuzioni Dal Basso. Materiali conservati da Aamod, l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico diretto per molti anni da Cesare Zavattini che custodisce migliaia di film, soprattutto di non fiction, e circa 250mila foto sulla storia
” Il regista Volontè «La tenda in piazza» con Gian Maria Volonté per una volta dietro e non davanti la cinepresa
sociale e politica. Sulla piattaforma www.openddb.it, nel catalogo del portale specializzato in documentari su temi sociali, si può trovare anche un altro film di Carlo di Carlo, con testi di Sergio Soglia e Aldo Natoli, dedicato a Pier Paolo Pasolini.
Un ritratto dedicato al regista e poeta bolognese attraverso un’intervista con lo stesso Pasolini e una serie di riprese effettuate nelle borgate romane. E poi, spostandosi di pochi chilometri, «Modena. Una città dell’Emilia rossa», girato da Carlo Lizzani nel 1950. Un film di propaganda del Partito comunista degli anni ‘50 sulla modernizzazione dell’industria e i servizi sociali a Modena. Sul visto censura del film compaiono diverse richieste a Lizzani.
Come quella di eliminare dal commento le parole «i braccianti senza terre spinti dalla miseria occupano le riserve di caccia. Sotto i loro colpi vigorosi cedono i privilegi che sono di ostacolo alla produzione». Nel pacchetto figurano anche «La tenda in piazza» con il militante Gian Maria Volonté per una volta dietro e non davanti la cinepresa, «La lotta non è finita» di Annabella Miscuglio, «Il popolo calabrese ha rialzato la testa» di Marco Bellocchio e «Vietnam. Scene del dopoguerra» di Ugo Gregoretti e Romano Ledda. Nel mazzo anche «La salute è malata» di Bernardo Bertolucci, che proprio mentre si stava affermando a livello internazionale con «Il conformista», trovava modo di restare legato anche al «cinema povero e all’Agitprop con un documentario in forma d’inchiesta. Girato inizialmente in una sezione romana del Pci e poi in una delle borgate dove dieci anni prima era stato girato «Accattone». Prima di visitare, illegalmente, un paio di reparti dell’ospedale San Camillo