Centri estivi e summer school, la Regione «recupera» i giovani
Investimento di 8 milioni. Linee guida soft per i più piccoli: gruppi fino a 25 bambini
La Regione ha deciso di farsi la sua «summer school» per provare a «recuperare» i ragazzi delle scuole superiori, la classe d’età privata per più tempo della didattica in presenza e della socialità in questo secondo anno scolastico contrassegnato dalla pandemia. Viale Aldo Moro ci stava lavorando da mesi e finalmente il progetto è pronto e finanziato con 2 milioni di euro. Risorse che si vanno sommare ai 6 milioni che saranno invece destinati ai centri estivi per i bambini dall’infanzia alle scuole medie.
Un «tesoretto» quindi di 8 milioni investito dalla Regione per restituire, almeno in estate, la socializzazione e tempi più distesi a bambini e ragazzi rimasti in dad per troppi mesi. Il maxi progetto di viale Aldo Moro è stato presentato ieri dalle due assessore regionali alla Scuola e al Welfare, Paola Salomoni e Elly Schlein che, ciascuna su fasce d’età diverse, hanno lavorato per ridare la scuola in mano a bambini e ragazzi nel periodo estivo.
Salomoni si è occupata della fascia dei ragazzi delle superiori. Per loro, oltre alle risorse che arriveranno dal Miur per il suo «piano estate», saranno destinati 2 milioni anche da viale Aldo Moro da ripartire fra le 271 superiori statali e le 57 paritarie. Due gli ambiti individuati dalla Regione insieme all’Ufficio scolastico regionale in cui le scuole potranno muoversi per ottenere i finanziamenti: «Il primo ambito è quello delle attività culturali e di scoperta del territorio anche in una logica di scoperta degli spazi verdi — spiega l’assessora alla Scuola —, il secondo è quello dello sport e dell’educazione fisica da svolgere insieme alle strutture del territorio». Le risorse, che le scuole potranno comunque utilizzare anche durante il prossimo anno scolastico, serviranno quindi a «recuperare la socialità dei ragazzi — continua Salomoni — che nell’ultimo anno ha subito diversi stop, ma anche ad attivare un tessuto culturale e sportivo, la cui interazione con le scuole è stata fortemente limitata dalla pandemia».
Si colgono in sostanza due piccioni con una fava, facendo rivivere ambiti fortemente penalizzati dalla pandemia. Quindi: via libera alle attività nei musei, nei cinema, nei teatri, nelle palestre, nei parchi, incentivando quei famosi «patti di comunità» tanto cari all’ex assessore di Bonaccini e ora ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
Se per la prima volta la Regione ha pensato a una «summer school» per i ragazzi più grandi, spinta dalla pandemia, si consolida invece la tradizione dei centri estivi per i più piccoli. Ma quest’anno, rispetto all’anno scorso, le regole saranno meno rigide, o meglio, i gruppi saranno più numerosi. E tireranno un sospiro di sollievo enti locali e gestori che l’anno scorso, dopo il lockdown, avevano dovuto moltiplicare sedi e operatori per garantire «bolle» di pochi bambini.
«Ma la situazione quest’anno è cambiata — dice l’assessora al Welfare Elly Schlein —, perché i servizi all’infanzia e le scuole sono rimaste aperte anche in zona rossa». Quindi: non servono più «bolle» con gruppi piccolissimi di bambini come l’estate scorsa. I protocolli sono ormai pronti, si aspetta l’approvazione delle linee guida a livello nazionale che non dovrebbero discostarsi da quelle già messe ne
L’assessora regionale al Welfare Elly Schlein
e la collega alla Scuola Paola Salomoni
hanno fatto un piano per l’estate che copre dall’infanzia fino ai ragazzi delle scuole superiori ro su bianco da viale Aldo Moro. Quindi: gruppi di massimo 25 bambini con un rapporto di un adulto ogni 15 bimbi di 3-6 anni e ogni 20 bimbi e ragazzi dai 6 anni in su. Non si dovrà però abbassare la guardia sulle norme di sicurezza. Resterà il distanziamento di un metro (due per le attività sportive), ingressi scaglionati, controllo della temperatura, attività all’aperto e attenzione sui pasti. «Anche in estate — avverte la vice del presidente Bonaccini — servirà la massima cautela, per l’incidenza delle varianti tra le fasce più giovani.
Per le rette dei centri estivi, su cui viale Aldo Moro ha convogliato 6 milioni di euro, quest’anno è stata invece aumentata la soglia Isee delle famiglie da 28mila a 35mila per ottenere il rimborso della Regione. Che riconoscerà una cifra massima di 336 euro a figlio e un contributo massimo di 112 euro a settimana.
Sport e cultura
Le superiori potranno scegliere tra due filoni: attività fisica e scoperta del territorio