Corriere di Bologna

Centri estivi e summer school, la Regione «recupera» i giovani

Investimen­to di 8 milioni. Linee guida soft per i più piccoli: gruppi fino a 25 bambini

- Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it

La Regione ha deciso di farsi la sua «summer school» per provare a «recuperare» i ragazzi delle scuole superiori, la classe d’età privata per più tempo della didattica in presenza e della socialità in questo secondo anno scolastico contrasseg­nato dalla pandemia. Viale Aldo Moro ci stava lavorando da mesi e finalmente il progetto è pronto e finanziato con 2 milioni di euro. Risorse che si vanno sommare ai 6 milioni che saranno invece destinati ai centri estivi per i bambini dall’infanzia alle scuole medie.

Un «tesoretto» quindi di 8 milioni investito dalla Regione per restituire, almeno in estate, la socializza­zione e tempi più distesi a bambini e ragazzi rimasti in dad per troppi mesi. Il maxi progetto di viale Aldo Moro è stato presentato ieri dalle due assessore regionali alla Scuola e al Welfare, Paola Salomoni e Elly Schlein che, ciascuna su fasce d’età diverse, hanno lavorato per ridare la scuola in mano a bambini e ragazzi nel periodo estivo.

Salomoni si è occupata della fascia dei ragazzi delle superiori. Per loro, oltre alle risorse che arriverann­o dal Miur per il suo «piano estate», saranno destinati 2 milioni anche da viale Aldo Moro da ripartire fra le 271 superiori statali e le 57 paritarie. Due gli ambiti individuat­i dalla Regione insieme all’Ufficio scolastico regionale in cui le scuole potranno muoversi per ottenere i finanziame­nti: «Il primo ambito è quello delle attività culturali e di scoperta del territorio anche in una logica di scoperta degli spazi verdi — spiega l’assessora alla Scuola —, il secondo è quello dello sport e dell’educazione fisica da svolgere insieme alle strutture del territorio». Le risorse, che le scuole potranno comunque utilizzare anche durante il prossimo anno scolastico, serviranno quindi a «recuperare la socialità dei ragazzi — continua Salomoni — che nell’ultimo anno ha subito diversi stop, ma anche ad attivare un tessuto culturale e sportivo, la cui interazion­e con le scuole è stata fortemente limitata dalla pandemia».

Si colgono in sostanza due piccioni con una fava, facendo rivivere ambiti fortemente penalizzat­i dalla pandemia. Quindi: via libera alle attività nei musei, nei cinema, nei teatri, nelle palestre, nei parchi, incentivan­do quei famosi «patti di comunità» tanto cari all’ex assessore di Bonaccini e ora ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Se per la prima volta la Regione ha pensato a una «summer school» per i ragazzi più grandi, spinta dalla pandemia, si consolida invece la tradizione dei centri estivi per i più piccoli. Ma quest’anno, rispetto all’anno scorso, le regole saranno meno rigide, o meglio, i gruppi saranno più numerosi. E tireranno un sospiro di sollievo enti locali e gestori che l’anno scorso, dopo il lockdown, avevano dovuto moltiplica­re sedi e operatori per garantire «bolle» di pochi bambini.

«Ma la situazione quest’anno è cambiata — dice l’assessora al Welfare Elly Schlein —, perché i servizi all’infanzia e le scuole sono rimaste aperte anche in zona rossa». Quindi: non servono più «bolle» con gruppi piccolissi­mi di bambini come l’estate scorsa. I protocolli sono ormai pronti, si aspetta l’approvazio­ne delle linee guida a livello nazionale che non dovrebbero discostars­i da quelle già messe ne

L’assessora regionale al Welfare Elly Schlein

e la collega alla Scuola Paola Salomoni

hanno fatto un piano per l’estate che copre dall’infanzia fino ai ragazzi delle scuole superiori ro su bianco da viale Aldo Moro. Quindi: gruppi di massimo 25 bambini con un rapporto di un adulto ogni 15 bimbi di 3-6 anni e ogni 20 bimbi e ragazzi dai 6 anni in su. Non si dovrà però abbassare la guardia sulle norme di sicurezza. Resterà il distanziam­ento di un metro (due per le attività sportive), ingressi scaglionat­i, controllo della temperatur­a, attività all’aperto e attenzione sui pasti. «Anche in estate — avverte la vice del presidente Bonaccini — servirà la massima cautela, per l’incidenza delle varianti tra le fasce più giovani.

Per le rette dei centri estivi, su cui viale Aldo Moro ha convogliat­o 6 milioni di euro, quest’anno è stata invece aumentata la soglia Isee delle famiglie da 28mila a 35mila per ottenere il rimborso della Regione. Che riconoscer­à una cifra massima di 336 euro a figlio e un contributo massimo di 112 euro a settimana.

Sport e cultura

Le superiori potranno scegliere tra due filoni: attività fisica e scoperta del territorio

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