Corriere di Bologna

«Oltre 90 punti segnati e 72 subiti Magari fossimo sempre così»

Djordjevic: viste buone cose, gara saggia dei nostri leader

- A. Mos.

Sasha Djordjevic si prende l’1-0 e qualche sorriso dopo le tensioni della vigilia, Max Menetti un ko meno doloroso dei trentelli subiti in campionato: stasera si torna in campo per gara 2 ma entrambi gli allenatori possono guardare il bicchiere mezzo pieno dopo il primo atto della serie. Ovviamente, fa festa soprattutt­o Djordjevic: «Questa partita è andata nella direzione giusta, eravamo pronti alle sorprese che Menetti sa sempre inventare e le abbiamo risolte con concentraz­ione. Non mi sono piaciute le tante palle perse nel secondo quarto, specie con i lunghi, che non ci hanno permesso di chiudere in primo tempo con più margine ed è stata la parte superficia­le di questa partita». La spallatach­iave è arrivata nel secondo tempo, partendo dalla difesa dopo i 43 punti incassati nella prima metà di gara: «Abbiamo alzato il muro in difesa – osserva Djordjevic – e Pajola ha avuto un ottimo impatto sulla gara, mentre Markovic è ancora indietro. Anche i minutaggi sono abbastanza positivi, in generale era importante andare avanti 1-0 nella serie: nel primo tempo Treviso ci ha fatto male con i tiratori, Sokolowski e Lockett sono partiti bene e dopo quella fase abbiamo sfruttato la differenza a rimbalzo». Il tecnico della Segafredo elogia Belinelli e Teodosic («partita saggia, buone letture da leader») e guardando il 91-72 finale celebra anche le dimensioni del punteggio: «Oltre 90 punti sono il nostro obiettivo in attacco, bene anche i 72 subiti. Magari fosse sempre così. Ma gara 2 sarà diversa quindi dovremo stare attenti: oggi però ai ragazzi dico bravi».

Tutto sommato un elogio al gruppo arriva anche dal coach di Treviso Max Menetti: «Per noi ci sono due notizie, una buona e una cattiva. Quella cattiva è lo 0-1 nella serie, ovviamente, ma quella buona è l’impression­e di essere andati sempre a uno o due possessi che potevano cambiare l’inerzia senza però esserci riusciti». Dettagli, che ai playoff fanno ancora più la differenza: «Non chiudevamo un contropied­e – spiega Menetti riavvolgen­do il nastro del match – e prendevamo bomba di là. Con più attenzione la forbice di risultato sarebbe stata diversa, ma pur senza giocare una partita speciale siamo rimasti attaccati a lungo». Il piano partita di Menetti, infatti, era cercare di arrivare in volata sfruttando il momento della Virtus con più dubbi che certezze: «Volevamo essere attaccati alla Segafredo negli ultimi cinque minuti, nei primi due quarti ci siamo riusciti con la percentual­e al tiro da tre ma poi abbiamo corso poco. Abbiamo giocato spesso camminando e questo, contro la fisicità e l’esperienza della Virtus, lo paghi. Abbiamo eseguito le poche cose tattiche che avevamo preparato e sono contento per aver giocato a viso aperto: mi sono arrabbiato nel finale del primo e del secondo quarto per aver preso cinque punti senza spendere fallo, per i liberi sbagliati e per alcune cose che hanno reso bugiardo il risultato dei primi 32 minuti». Stasera alle 20.45 Treviso ci riproverà, mentre la Segafredo cercherà il bis.

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Coach Sasha Djordjevic (Ciamillo)

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